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Ventura tra i rimpianti del calcio che fu e la voglia di vincere il derby

di Marina Beccuti

Giampiero Ventura si è, per così dire, confessato al Corriere dello Sport, dove ha spiegato il concetto di calcio, rimpiangendo quello di qualche decennio fa, soprattutto per i rapporti umani. "Del passato mi mancano due cose: il rapporto all’interno dello spogliatoio, meno professionale e più familiare, e il fatto che si vivesse più di calcio giocato che parlato", ha cominciato il mister granata, che poi ha aggiunto: "Mi rendo conto che senza calcio parlato, senza diritti tv, tante società non esisterebbero, però mi rattrista, per esempio, constatare come oggi sia difficile ricordare a lungo un gesto tecnico: la rovesciata di Gigi Riva a Vicenza accompagnerà per sempre la mia generazione. Non si viveva d’immagine e di grandi dichiarazioni, poi qualcosa è cambiato e si è passati all’apparire: è quello che mi ha penalizzato, perché non l’ho capito".

A Ventura stuzzica il derby e ha un desiderio: "Una delle due partite, quest’anno, la portiamo a casa: lo dico con umiltà, convinto che se ci compattiamo, se la squadra si identificherà nel pubblico e viceversa, potremo farcela".