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Verdi in cerca della riscossa, quella vera. A 5 mesi dall'ultima da titolare

di Claudio Colla

Che sia 3-4-3 o 3-5-2, Moreno Longo, dopo la positiva mezz'ora abbondante di Cagliari, sembra intenzionato ad affidare le chiavi della fantasia granata, al cospetto della Lazio di Inzaghi, a Simone Verdi. Suo l'assist da fermo, a sei minuti dal suo ingresso in campo, per la girata di Belotti, e per quel 3-2 che aveva dato speranza, seppur risultata in definitiva vana, alla rimonta granata. L'ex-Napoli e Bologna, certo proveniente da una prima parte di stagione alquanto deludente, in primis per lui, si è ripresentato in campo, dopo il breve infortunio che lo aveva tenuto fermo all'inizio del restart, con entusiasmo e personalità, riuscendo a offrire brillanti sprazzi di quel gioco tra le linee della retroguardia avversaria che resta una delle sue prerogative.

Verdi, che ora, per Transfermarkt.de, vale circa tre quinti dei 21 milioni e mezzo di euro complessivamente investiti dal Toro sul suo acquisto, ovvero 13 milioni, riparte da titolare, a quasi cinque mesi dall'ultima nell'undici titolare granata (8 febbraio, prima di Longo da tecnico, sconfitta casalinga con la Samp), che corrispose anche al suo primo gol stagionale, in una sfida ai limiti del proibitivo. A quasi ventotto anni d'età, da compiere il prossimo 12 luglio, questo scorcio di stagione, per il fantasista di scuola Milan, è il viatico per tornare a sperare in un rientro nel giro azzurro. Certo, il 3-5-2, nella gestione Mazzarri, non lo ha aiutato a esprimere il meglio di sé, a trovar gli spazi giusti per vedere porta, compagni, saltare l'uomo, effettuare il passaggio decisivo, trovare lo spunto per imporre la propria eccellenza tecnica. Per Verdi si riparte dalle mura amiche del Grande Torino, di fronte a quei biancocelesti, ancora seri candidati allo Scudetto, che, macchina perfettamente oliata, possono fornirgli gli stimoli giusti, da avversari di primissimo piano, per imprimere un definitivo cambio di marcia al suo campionato.