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Verdi, sta nascendo un campione?

di Marina Beccuti

Ieri, dall'amichevole contro la Feltrese, finita 3-0 per i granata, si è avuta una certezza: Simone Verdi, che è venuto dal Milan a farsi le ossa al Toro, potrebbe davvero incantare sotto la Mole. Su Sky, nel Campionato Primavera, l'avevano già ribattezzato Verdinho per come sa giocare la palla, due piedi ottimi che lo aiutano a superare l'handicap della sua mini stazza (1,71 per 61 kg). Ieri ha sbloccato il risultato a Sappada, con una gran conclusione a giro da fuori area. Ricorda El Shaarawy e potrebbe essere la spalla ideale di Bianchi, se il bomber resterà, perchè Verdi, al di là del nome "colorato" come quello di Rolandinho, ama non solo segnare, ma creare assist, proprio quelli che sfornava Gasbarroni e che quest'anno mancheranno.

Verdi è nato il 12 luglio 1992 a Broni (PV) e arriva dalla Primavera del Milan, ma era già stato aggregato alla prima squadra sia da Leonardo che da Allegri. Nel Milan A aveva esordito nel 2010 in Coppa Italia contro il Novara. Ma può già vantare una convocazione in Champions League, addirittura contro il Real al Santiago Bernabeu. Al suo primo anno in Primavera aveva segnato otto gol in dieci match. E se non bastassero questi numeri nel suo curriculum c'è la certezza della scuola Milan, che di talenti ne tira fuori ogni anno.

 


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