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Vojvoda: "Rapporto con Juric? Professionale"

di Marina Beccuti

Mërgim Vojvoda ha partecipato alla trasmissione Twitch di Dazn parlando di calcio e della sua vita privata. E' venuto fuori un ritratto simpatico di un giocatore umile e preparato.

Vojvoda ha cominciato parlando della vita privata, dicendo che non è fidanzato, ma se si sposa vuole almeno: "Cinque fugli". "Ricevo molti messaggi di incoraggiamento, soprattutto mi hanno scritto bravo dopo due assist gol". Parlando dei compagni di squadra tra i due più simpatici ci sono: "Izzo sicuramente e Ansaldi, anzi colgo l'occasione per fare gli auguri di buon compleanno ad Armando. Ansaldi ha tanta esperienza, per cui è un esempio per me e parlo anche tanto con lui, mi spiega molte cose. E' un grande uomo e ha sempre tempo per noi giovani".

Juric? "Il mio rapporto con lui è di riservatezza, provo quello che dice sul campo. Non mi piace avere un rapporto amichevole con un superiore, preferisco mantenere una certa professionalità. Una volta prima di una partita mi ha abbracciato chiamandomi 'il mio soldato'. I suoi allenamenti sono molto faticosi, ma è la strada giusta. Con il mister si va davvero forte".

La Maratona? "Peccato per il Covid che non ci ha permesso di averla sempre al completo. Ma quando sei al 70' e hai le gambe stanche, serve molto l'incitamento".

Superga? "Sono andato da solo ed è emozionante portare questa maglia, sapendo che l'hanno indossata quei grandi campioni".

"Mi piacciono le squadre che hanno una grande storia, la squadra dov'ero prima aveva una grande storia (Standard Liegi), non era un club diventato importante da pochi anni, le squadre che sono venute fuori negli ultimi tempi non mi attirano molto".

Il calcio in Italia? "Si gioca molto più con la testa rispetto al Belgio, vedi uno spazio e vai, giochi più d'istinto".

Ancora su Juric: "E' severo, ma siamo una grande famiglia e ogni tanto facciamo delle cene insieme".

Dove si vede tra qualche anno? "Credo molto in Dio per cui lo ringrazio per quello che faccio. Lasciamo al destino quello che sarò. La persona che mi dà carica è mio fratello, che ha sette anni in più, mi sta molto vicino ed è importante per me".

Bremer è davvero così forte? "Sì, ha fatto un salto di qualità incredibile, può migliorare tanto, è giovane ed ha ancora margini di crescita. Speriamo resti con noi, visto che ha rinnovato. Si applica molto, è quello che lavora più di tutti, sta molto in palestra, è sta anche tanto sul campo".

I miei rapporti con Milinkovic-Savic e il Gallo? "Con Vanja abbiamo anche giocato insieme prima del Toro. Con il Gallo è il capitano, quindi conosce bene il Toro. E' bello carico dopo l'infortunio. Ha fatto gol ed è un bene per lui".

I miei ricordi più importanti? "La prima partita che ricordo è stato l'esordio con la maglia granata, contro la Fiorentina. Mi sono emozionato quando Juric mi ha chiamato dalla panchina. In seguito posso dire il primo gol segnato con la mia nazionale, il Kosovo". 


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