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A caccia di rivincita contro la Samp, Juric vuole interrompere il tabù trasferta

di Emanuele Pastorella

Juric era già stato chiaro subito dopo la goleada rifilata alla Fiorentina. "Dovremo prepararla al meglio e cercare di non abbassare il ritmo, non possiamo pensare che vada tutto bene" diceva il tecnico croato, che pochi minuti dopo il 4-0 all’esordio nel 2022 pensava già alla sfida di Genova contro la Sampdoria. E, inevitabilmente, sarà anche stato influenzato dai dati sulle gare in trasferta del suo Torino: cinque punti e appena quattro gol fatti in nove partite esterne, nessuno ha numeri peggiori in serie A. Inoltre, c’è il precedente dello scorso 16 dicembre a tormentare Bremer e compagni: "Abbiamo visto in coppa Italia quanti problemi ci possono dare" il ricordo di Juric dell’ultima volta nella Marassi blucerchiata; "Quella sconfitta ci brucia ancora, vedremo come andrà in campionato" la voglia di rivincita di Vojvoda. Già, perché Toro e Samp si sfideranno per la terza volta in stagione: al Grande Torino finì 3-0 per i granata, al Ferraris fu la squadra di D’Aversa a festeggiare per il passaggio agli ottavi di finale di coppa Italia grazie al 2-1 firmato Quagliarella-Verre. Ora, però, i granata sembrano aver trovato ancora più certezze e consapevolezza, anche grazie al nono posto in classifica e una zona Europa a portata di mano, a sole quattro lunghezze. Servirà trovare continuità proprio in trasferta, il vero problema cui Juric ancora non è riuscito a trovare una soluzione.

Tante conferme

Da qui passa il salto di qualità definitivo del Toro, che a Genova sarà molto simile a quello che ha travolto la Fiorentina anche se è ritrovato con un nuovo calciatore positivo. I primi dubbi, però, riguardano la porta: Gemello ha impressionato al suo esordio, Berisha ha superato i problemi fisici, Milinkovic-Savic si è negativizzato dal Covid. Possibile che il tecnico scelga il suo estremo difensore titolare soltanto a poche ore dalla sfida, così da parlare con tutti e tre e capire le condizioni di ognuno. In difesa, invece, non ci sono grandi ballottaggi: Djidji, Bremer e Rodriguez hanno trovato gli automatismi e vogliono confermarsi la terza retroguardia meno battuta di tutto il torneo. A centrocampo è previsto il ritorno dal primo minuto di Pobega, pronto a tornare al posto di Mandragora per affiancare Lukic, mentre sulle fasce verrà rinnovata la fiducia a Singo e Vojvoda, con Fares ultimo arrivato e primo cambio dalla panchina. L’altro punto interrogativo è rappresentato da Praet: il belga, uscito con una forte botta alla caviglia dal confronto contro la Fiorentina, sta provando a recuperare e dal Filadelfia filtra un cauto ottimismo. In ogni caso, è pronto Pjaca a supportare Sanabria insieme a Brekalo, quest’ultimo diventato il bomber di tutta la squadra con cinque reti in quattordici apparizioni.