A Muriel e Soriano risponde Belotti con una doppietta: pari più utile al Torino
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il pareggio finale è il risultato più giusto perché per quasi tutta la partita ha prevalso la tattica e forse anche la paura di entrambe le squadre di perdere. Il Torino ha esibito il solito gioco basato sulle ripartenze e la Sampdoria ha evidenziato ancora una volta che le difficoltà a impensierire l’avversario persistono in fase di costruzione della manovra perché i meccanismi e i sincronismi non sono fluidi. Ventura si è affidato in attacco all’inizio a Martinez e Belotti sostituendo poi il venezuelano, evanescente, con Immobile (63’) poco prima che la Sampdoria passasse in vantaggio la prima volta e infine affidandosi al tridente con Maxi Lopez in campo al posto di Benassi (70’) e questo ha portato per due volte i granata a rimontare. Sulle fasce ha schierato Zappacosta e Silva e in mezzo al campo Acquah, Gazzi e Benassi.
Nel primo tempo e per buona parte della ripresa il Torino ha controllato il gioco. Martinez e Belotti agivano vicini con il venezuelano che in qualche occasione si allargava. La difesa granata cercava di restare alta in modo da sfruttare la velocità di Martinez e i movimenti di Belotti e Moretti e Maksimovic in fase offensiva scalavano in avanti, o l’uno o l’altro, appena ne avevano l’occasione. Montella chiedeva a Correa e a Soriano di andare a contrastare i possessori di palla del Torino per cercare d’impedire all’avversario di guadagnare metri. I giocatori della Samp in mezzo al campo proponendosi si poco vanificavano quasi tutte le azioni d’attacco perché costringevano molto spesso il possessore della palla ad aprire sugli esterni rendendo prevedibile la manovra. In più i blucerchiati si affidavano a un giro palla lento che s’infrangeva sul muro eretto dal Torino e questo rendeva difficile arrivare dalle parti di Padelli per creare pericoli e quando ci riuscivano tiravano male o fuori dallo specchio della porta oppure recapitavano la palla al portiere avversario che poteva intervenire senza problemi. Soriano e Correa non agivano con efficacia fra le linee e Muriel, che non è una prima punta, faticava a reggere il peso dell’attacco. Montella oltretutto ha dovuto sostituire per problemi muscolari prima al 23’ Sala e poi Diakité, entrato proprio al posto dell’ex veronese, a sua volta sostituito al rientro in campo dopo l’intervallo da Christodoulopoulos. Il Torino controllando la gara in due occasioni è andato vicino al gol: con Martinez (3’) che dalla distanza prova il colpo, ma la palla rimbalza davanti a Viviano che riesce a deviarla sul fondo. Ma è con Acquah che la Samp corre il pericolo più grande nella prima frazione di gioco, quando il ghanese in progressione per vie centrali arriva al limite dell’area e calcia di potenza e il portiere blucerchiato è pronto a intervenire di piede e sventare il pericolo (23’). Da segnalare una trattenuta in area di Ranocchia nei confronti di Glik mentre il Torino batteva un angolo, l’episodio è stato evidente, ma l’arbitro non è intervenuto: poteva starci il rosso per il giocatore blucerchiato e il calcio di rigore in favore dei granata.
Nella ripresa subito anche Ventura è stato costretto a fare una sostituzione perché Acquah è rimasto negli spogliatoi per un problema muscolare e al suo posto in campo è entrato Baselli. L’andazzo della partita non è cambiato sostanzialmente e il match sembrava avviarsi verso un pareggio a reti inviolate, anche a causa delle imprecisioni di mira dei giocatori di entrambe le squadre e dei troppi palloni che venivano persi in mezzo al campo e a complicare la situazione il vento spirava sempre più forte influendo un po’ sulle traiettorie. Verso la metà del tempo Correa si è destato e questo ha risvegliato tutta la squadra e ha cambiato il ritmo alla partita facendo vivere un finale emozionante. Angolo battuto da Dodò che calcia la palla indirizzandola a Muriel che di testa batte Padelli (66’). Il Torino però non ci sta a perdere e si fa sotto. Immobile dalla sinistra crossa al centro, Maxi Lopez lascia correre la palla per Belotti, Ranocchia manca clamorosamente l’intervento e il “Gallo” da pochi passi dalla linea di porta segna (71’). Le squadre sono di nuovo in parità, però ormai la gara si è accesa e tutti vogliono aggiudicarsi l’intera posta. Correa entra in area e di sinistro calcia forte, ma il tiro lambisce l’incrocio dei pali (75’). Sul ribaltamento di fronte Ranocchia di nuovo sbaglia lasciando strada a Immobile che entra in area e prova a scartare Viviano, però, l’estremo difensore blucerchiato rimane in piedi fino all’ultimo e riesce a impossessarsi della palla (76’). Muriel entra in contatto con Moretti e finisce a terra in area di rigore, ma l’arbitro non interviene (78’), protesta la Samp che avrebbe voluto il rigore. Montella si gioca l’ultimo cambio a disposizione e fa entrare Quagliarella per Correa (79’). Dodò a centrocampo ruba palla a Belotti serve Muriel che recapita la palla a Soriano il quale si coordina molto bene e con un tiro a giro di destro dal limite riporta in vantaggio in suoi, Padelli coperto non vede partire il tiro e prova a intervenire ugualmente, ma lo fa con un attimo di ritardo e non può neutralizzare (84’). Baselli per proteste è ammonito (89’), salterà la prossima partita con il Chievo. Il Torino non vuole essere beffato e continua a spingere e a pochi istanti dal termine dei quattro minuti di recupero riesce a pareggiare: Viviano effettua una rimessa dal fondo, però, regala la palla ai granata e Immobile s’invola sul lato sinistro crossa al centro e Belotti con un grande stacco fra due avversari di testa segna.
Il pari finale non fa male a nessuno, sicuramente è più utile al Torino, però, le lacune e i tanti problemi che da tempo affliggono granata e blucerchiati restano. Ventura anche ieri ha dato un’opportunità a Martinez, che non l’ha sfruttata così come Silva, e Belotti è incisivo se al suo fianco ha compagni di reparto che lo supportano adeguatamente. Il Torino continua a non riuscire a battere le squadre che sono assolutamente alla sua portata e domenica con il Chievo si vedrà se riuscirà a invertire questo trend che lo porta a essere una squadra incapace di fare il famoso salto di qualità.