A parte l’arbitro Irrati & c. il Torino e Zaza potevano fare di più con il Cagliari
Fonte: Elena Rossin
Dei torti arbitrali e di certe direzioni di gara se n’è parlato e se ne parlerà ancora, ma questo non deve far passare in secondo piano le prestazioni del Torino e dei singoli giocatori. Per cui va detto chiaro e tondo che la squadra di Mazzarri ieri con il Cagliari poteva e doveva, con l’Europa in palio e a un passo, fare di più. Zaza poi nell’ennesima partita che doveva servirgli a dimostrare di essere un giocatore utile al Torino ha fallito, rendendo evidente a tutti che, purtroppo, non lo è.
La prestazione del Torino non è stata soddisfacente. A parte il tiro di Ansaldi respinto da Cragno (8’) e un diagonale sempre con il portiere del Cagliari che a mano aperta lo ha mandato sul fondo (9’) per il resto un tiro di Baselli alto sopra la traversa (7’), un diagonale di Rincon a lato (25’) e un tiro al volo di Ansaldi sopra la traversa (48’): questo è stato tutto ciò che ha prodotto il Torino nel primo tempo. Decisamente troppo poco per una squadra che giocava in casa, aveva un avversario che in quest’ultima parte del campionato deve racimolare ancora qualche punto per mantenersi a debita distanza dai posti caldi nella parte bassa della classifica e che, soprattutto, è, forse meglio dire era, in lotta per l’ultimo posto utile per la Champions e adesso comunque resta in competizione per l’Europa League. La squadra di Maran in linea con i suoi obiettivi si è presentata al Grande Torino intenzionata a fare la sua partita, mettendola anche sull’ardore agonistico e colpendo nel primo tempo la traversa con Ionita (11’) e comunque iniziando da subito a creare occasioni dalle parti dell’area di Sirigu: angolo nel primo minuto di gioco, tiro di testa di João Pedro andato di poco sopra la traversa (6’), anticipo di N’Koulou in area su Pavoletti (18’), altra respinta di De Silvestri sul primo palo su angolo battuto da Cigarini (29’), cross di Faragò non raccolto da nessun compagno (31’), un altro cross di Pallegrini dal fondo allontanato dalla difesa granata (41’) e un piazzato sul secondo palo di João Pedro parato (46’). Non che abbia fatto cose trascendentali il Cagliari, ma non erano i sardi a dover fare la partita.
Nella ripresa il Torino ha spinto un po’ di più, ma non ha affondato a sufficienza per conquistare i tre punti pur andando in vantaggio con Zaza (52’), ma facendosi raggiungere dalla rete di Pavoletti (75’). Colpo di testa di Meïté sventato da Cragno (47’), su angolo di Baselli una deviazione involontaria di Ionita parata dal suo portiere (48’), una punizione di Baselli finita alta (59’), un tiro telefonato di Berenguer a Cragno (70’), una punizione di Baselli non raccolta da nessuno con il portiere dei sardi uscito a vuoto (85’), un colpo di testa di N’Koulou finito fuori su angolo di Ansaldi (89’), un altro colpo di testa di Aina indirizzato su Cragno (94’) e una punizione a giro di Baselli e ancora un buon intervento dell’estremo difensore rossoblù (97’). Le risposte del Cagliari: colpo di testa di Pavoletti andato di poco a lato (49’), una presa alta di Sirigu per bloccare un tentativo di Cigarini di servire Pisacane (62’), colpo di testa alto di Pavoletti (67’), un altro colpo di testa sempre di Pavoletti parato da Sirigu (71’) e una mancata deviazione di Cerri su cross basso di Faragò (95’). Anche nel secondo tempo la squadra di Mazzarri ha fatto poco per essere in lotta per l’Europa, pur tenendo conto di quanto prodotto dalle discutibili ed errare decisioni arbitrali.
Detto della partita non si può non parlare di Zaza. Per evidenti e inequivocabili colpe sue, in modo anche autolesionistico, ha gettato al veno la partita che poteva rilanciarlo stante la squalifica di Belotti e l’infortunio di Falque. E’ vero che prima ha segnato il gol che ha sbloccato la partita sfruttando da due passi un assist perfetto di Izzo, ma poi con un vaffa all’arbitro si è fatto espellere (74’), preceduto finché si vuole da un fallo su di lui non rilevato e anzi trasformato in un suo di mano, ma ha comunque lasciato i suoi compagni in dieci in vantaggio di una rete, però, con ancora 16 minuti da giocare più recupero. Nel mezzo il primo pallone che ha toccato è stato dopo 29 minuti e 24 secondi e in occasione del gol era la sesta volta che toccava la palla e la sua prestazione è stata caratterizzata dal farsi praticamente sempre anticipare dal diretto avversario. Non avrà la stazza del corazziere, ma nemmeno un fisico da lillipuziano. Non c’è molto altro da aggiungere su di lui alla luce di quanto aveva fatto in precedenza dal suo arrivo al Torino, il diciassette agosto scorso e neppure con una buona preparazione atletica, solo 2 gol al Chievo e 3 assist, ma era riuscito a beccarsi anche 8 cartellini gialli che avevano già comportato una squalifica per somma di ammonizioni il dieci febbraio scorso in occasione della gara con l’Udinese. E’ vero che il campionato non è ancora finito, ma si può già affermare che 14 milioni spesi per Zaza potevano essere impiegati meglio.