Adesso Cairo vuole lo stadio Olimpico Grande Torino e anche il Filadelfia. E investire sulla squadra?
Fonte: Elena Rossin
Ha cambiato idea il presidente del Torino Urbano Cairo sul tema stadi o almeno per la prima volta ha aperto alla possibilità di averne di proprietà. Il club granata infatti non ha nessun impianto di proprietà perché lo stadio Olimpico Grande Torino è del Comune così come il Filadelfia, dove la squadra granata si allena. Anche il Robaldo, l’area dove dovrebbe sorgere il centro per le giovanili del Torino, è in concessione trentennale, il club granata sì aggiudicò il bando l’8 marzo 2016, e a oggi per problemi vari i lavori di costruzione non sono ancora iniziati.
L’apertura di Cairo c’è stata ai microfoni di Rai GR Parlamento nella trasmissione "La Politica nel Pallone" dove il patron del Torino ha detto testualmente sugli stadi in riferimento alla politica: “Rendere più facile fare gli stadi perché chi lo vuole fare, e ci sono squadre che hanno dei progetti, sono limitate da una burocrazia che non consente di fare quello che si vorrebbe. Noi abbiamo un interlocuzione con il sindaco di Torino e perché no, se ci saranno le condizioni, sarebbe bello che noi potessimo acquistare lo Stadio Olimpico Grande Torino avendo delle condizioni magari simili a quelle che ha avuto la Juventus quando le venne ceduto il Delle Alpi con tutto quello che fu annesso alla costruzione dello stadio. Questo mi farebbe molto piacere. E poi abbiamo il Filadelfia, molte volte mi chiedono di fare delle cose, io personalmente ho investito 1,5 milioni di euro a fondo perduto, perché ci tenevo a farlo, ma da quando abbiamo preso il Filadelfia, Il Torino Fc paga un canone d’affitto alla Fondazione Filadelfia, tra tutto, ad esempio gli investimenti nelle famose vele, di cui si è tanto parlato e che servivano al mister per evitare di far vedere le cose che fa ad eventuali squadre avversarie della giornata successiva, e tra quello e tutto il resto abbiamo già investito al Filadelfia un qualche cosa come 1 milione e 760 mila euro più gli affitti. Per cui dico, il Filadelfia io sarei ben felice di poterlo acquistare, se fosse acquistabile. In questo momento stiamo investendo un sacco di soldi in uno stadio al quale siamo molto legati, ovviamente per la storia che rappresenta il Filadelfia, e che però non è nostro. Non possiamo metterlo all’interno della nostra società come avremmo voluto fare perché non è di proprietà, lo era una volta ma purtroppo poi il Torino fallì e il Filadelfia venne dato al Comune dall’allora presidente Cimminelli per avere in cambio un’area che poi venne ceduta alla Bennet. E il Filadelfia poi è divenuto di proprietà del Comune. Io sarei ben lieto di poter riprendere il Filadelfia e di poterci investire come stiamo già facendo per altro. Ripeto, in cinque anni che siamo ritornati al Filadelfia abbiamo investito qualche cosa come 1,8 mln o 1,760 per metterlo in condizioni migliori”.
Poter avere stadi di proprietà,anche se per l’acquisto si ottengono condizioni diciamo “agevolate”, servono investimenti economici molto elevati. Cairo quindi evidentemente ha la possibilità finanziaria per fare investimenti così importanti o comunque sa di poterlo fare magari, supposizione di chi scrive, grazie ad altri potenziali soci interessati a questo tipo di business. Bene. Sorge però spontanea la domanda: perché non investire intanto nella squadra e renderla competitiva per ottenere risultati superiori a quelli ottenuti in questi quasi diciotto anni di sua presidenza? Il massimo risultato sportivo del Torino di Cairo sono stati due settimi posti in campionato e due partecipazioni all’Europa League, entrambe per non ammissione di Parma e Milan, con la squadra che è arrivata agli ottavi di finale una volta e non si è qualificata alla fase a gironi l’altra e in Coppa Italia raggiungendo quattro volte i quarti.