Al Torino con lo Spezia serve quel quid che può fare la differenza in un momento tanto cruciale del campionato
Fonte: Elena Rossin
E’ tutta una questione di mentalità. Il Torino si trova a due giornate dalla fine del campionato a lottare per l’ultimo posto utile per andare in Europa, ma senza avere alcuna certezza che pur vincendo con Spezia e Inter bastino questi sei punti per ottenere quanto spera: qualificarsi per i preliminari di Conference League. I punti lasciati per strada con squadre che sono già retrocesse o che stanno lottando per non andare in B oppure che da poco hanno raggiunto l’aritmetica salvezza, basta pensare ai pareggi con Verona, Salernitana due volte, Empoli e Cremonese e alla sconfitta con lo Spezia, alla fine potrebbero incidere negativamente, a prescindere dai rigori non dati compresi i due nella gara con il Monza. Ma indipendentemente da questo se il Torino vuole crescere già domani pomeriggio con lo Spezia al Picco deve dimostrare di avere motivazioni superiori a quelle dell’avversario che ne ha di enormi visto che non è ancora salvo, come sancisce il solo punto in più del Verona che è terzultimo. “La voglia e l’obiettivo non possono mancare – ha detto ieri Semplici in conferenza stampa -, tutti sanno quanto conta. C'è massima attenzione per queste due partite (Torino e Roma, ndr), sappiamo di giocare con una squadra, il Torino, di valore diverso rispetto al nostro. Ce la possiamo giocare, magari anche vincere. I ragazzi stanno bene, si stanno allenando con responsabilità attuando quello che stiamo facendo in allenamento. Sono convinto che faremo una grande partita, così dovrà essere perché vogliamo l’obiettivo”.
Sulla carta non dovrebbe esserci storia con lo Spezia. Il Torino ha 19 punti in più in classifica, segna un poi di più, 38 contro 30, e subisce meno gol, 40 a 56. Sanabria è l’attaccante che nel 2023 con le 10 reti segnate ha fatto meno gol solo di Osimhen e Lautaro. Questi numeri vorranno pur dire qualche cosa come anche le 8 partite finora vinte in trasferta, Monza, Cremonese, Udinese, Fiorentina, Lecce, Lazio, Sampdoria e Verona, con le ultime tre senza subire reti. Per cui se la squadra di Juric è riuscita a fare questo ha la possibilità di conquistare i tre punti domani. Cosa preoccupa Semplici di più del Torino? “Chi gioca davanti è importante tecnicamente. Sanabria è uno di questi, ma anche gli altri che giocheranno sono di grande livello. Penso sia da temere tutto il Torino, che ha dimostrato di fare un buon campionato con obiettivi diversi da quelli dello Spezia. Dobbiamo fare una grande partita per far sì che i nostri obiettivi siano maggiori di quelli del Torino”.
Non mollare mai e gettare sempre il cuore oltre l’ostacolo. Al Torino serve determinazione e fame di vincere caratteristiche che ha espresso Buongiorno quando dopo aver servito l’assist a Sanabria, nella scorsa partita con la Fiorentina, ha esultato con la mano serrata a pugno perché era fondamentale rispondere al gol di Jovic altrimenti di fatto si vanificava il continuare a lottare per l’Europa, peccato poi che i granata non siano andati oltre il pareggio. Tutti i giocatori del Torino dovrebbero prendere esempio da Buongiorno, lui è cresciuto a pane e Toro quindi sente naturalmente un po’ di più il dovere anche morale di non lasciare nulla d’intentato, ma pure tutti gli altri compagni hanno motivazioni, anche personali, per metterci quel quid che può fare la differenza in un momento tanto cruciale del campionato.