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Al Torino i soldi ci sono per rinforzare la squadra basta spenderli e bene

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Venti milioni dalla cessione di Maksimovic, dodici da quella di Bruno Peres e quattro da quella di Jansson per un totale di trentasei sono i soldi che incasserà il Torino, che ogni anno continua a ottenere grandi successi sul fronte del fair play finanziario e ha appena vinto lo scudetto classificandosi primo fra i club di serie A. I famosi trentasei milioni, euro più euro meno, sono solo relativi a tre giocatori e che sono andati via l’estate scorsa, quindi, il tesoretto è anche più corposo e senza neppure prendere in considerazione l’eventuale addio di Belotti che porterebbe a incassare cento milioni con una plusvalenza di novantadue o di altri giocatori che hanno mercato e che sono stati valorizzati da Mihajlovic come Ljajic passato da nove a venti, Baselli da sette a venti, Falque e Benassi da sei a quindici, Zappacosta da cinque a quindici, Barreca da tre a quindici e Acquah da tre a sei (come riportato anche da Tuttosport oggi in un articolo a pagina 10 a firma Camillo Forte).

Conciliare il fair play finanziario e avere una squadra più forte che possa puntare con decisione all’Europa League è possibile, tanto più che se il Torino riuscisse ad arrivare al quinto o al sesto posto aumenterebbero gli incassi dai diritti televisivi, dai botteghini, dal merchandising e si potrebbero chiedere maggiori contributi agli sponsor in quanto il marchio Toro sarebbe più appetibile. Mihajlovic è stato chiaro sul mercato in entrata e in uscita “La rosa è di ventidue più tre, a parte quelli che sono in prestito, quelli che sono andati via e i giovani che devono andare altrove a farsi le ossa, dodici o tredici rimarranno e cinque, sei, sette andranno via. Non dico che dobbiamo prendere Cristiano Ronaldo o Messi, ma dobbiamo migliorare la rosa. Abbiamo terminato il campionato con il quarto attacco della serie A e in casa abbiamo una media da Europa League e il prossimo anno dobbiamo cercare di avere la stessa media anche in trasferta. Ci sono basi importanti dalle quali partire e sappiamo bene dove bisogna intervenire, modificando alcune cose e la rosa. Se riusciremo a fare tutto come mi auguro … Alla fine del mercato si vedrà come sarà andata e su quale obiettivo si potrà puntare”.

Lo stesso mister è ben consapevole che non è facile agire in sede di calciomercato e non sempre si riesce a prendere i giocatori che si vorrebbero, però, questo non deve diventare un alibi per risparmiare soldi o accontentarsi di giocatori che non sono le prime scelte non facendo un piccolo sforzo finanziario ulteriore, altrimenti ci si trova con una squadra non sufficientemente competitiva com’è accaduto in questa stagione. La rosa va migliorata in ogni reparto e non devono essere lesinati i rinforzi in difesa e a centrocampo perché i sessantasei gol subiti sono inconciliabili con le ambizioni europee e hanno vanificato le settantuno reti realizzate. Un dato su tutti è molto significativo, il Milan ha totalizzato dieci punti in più arrivando sesto e disputerà i preliminari d’Europa League e senza chissà quali sforzi il Torino sarebbe potuto essere al posto dei rossoneri se solo con l’Empoli all’andata e al ritorno avesse vinto e non pareggiato, stessa cosa con il Pescara all’andata in trasferta, con il Crotone al ritorno in casa e con il Genoa sempre al ritorno e in trasferta non avesse perso. Si parla di undici punti in più con le tre squadre che sono retrocesse, Pescara, Palermo ed Empoli e le due che si sono salvate, una alla penultima giornata il Genoa proprio battendo i granata e l’altra all’ultima il Crotone. Colmare il gap con i posti in classifica che contano non è impossibile, basta volerlo e per riuscirci serve spendere bene un po’ di soldi che già ci sono e altri che potrebbero arrivare da qualche cessione, e non è assolutamente detto che dovrebbe essere quella di Belotti, prendendo giocatori non scommessa, perché troppo giovani o da rilanciare, ma subito pronti a render possibile il salto di qualità della squadra. Adesso tocca a Cairo e Petrachi poi starà a Mihajlovic portare il Toro ben attrezzato dai dovuti rinforzi in Europa.


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