Al Torino la mentalità é cambiata e s’iniziano a vedere i primi risultati
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Andare in campo per vincere e non solo per non perdere; porsi un obiettivo e dichiararlo pubblicamente in modo da assumersi le proprie responsabilità; ammettere gli errori collettivi e dei singoli così non si creano alibi per nessuno; parlare chiaro e direttamente in camera caritatis e davanti a tutti; pensare, parlare e agire in un’unica maniera. Questi sono i princìpi che da subito Mihajlovic ha introdotto nel Torino. Ad alcuni sarà sembrata un’entrata a gamba tesa, un voler rompere con il recente passato. Probabilmente è stato proprio così.
Il Torino doveva cambiare marcia e per farlo serviva prima di tutto cambiare mentalità e così é stato. In corso d’opera il mercato estivo ha dovuto essere modificato per cercare di formare una rosa il più possibile simile a quella che aveva in testa Mihajlovic e poi é stato lo stesso mister che ha rivoluzionato tutto, dagli allenamenti al modo di parlare. Il Torino forse non é ancora la creatura di Sinisa, ma ogni giorno lo diventa un po’ di più. I primi a percepire e apprezzare il cambiamento sono stati i tifosi, magari non tutti, ma sicuramente la maggior parte. Subito hanno teso la mano a Mihajlovic riconoscendo a pelle in lui il condottiero che portava in sé i loro stessi valori e poco alla volta anche i giocatori, grazie ai molti nuovi arrivati, hanno iniziato a vedere le cose da una prospettiva diversa.
Come tutte le rivoluzioni, perché di una rivoluzione si tratta, ha bisogno di tempo e ha vissuto e vivrà ancora alti e bassi, ma sono già evidenti i cambiamenti e i primi risultati si stanno vedendo. L’anno scorso dopo l’ottavo turno di campionato il Torino si leccava ancora le ferite a seguito della sconfitta nel turno precedente con il Carpi, neofita della serie A e che a fine stagione sarebbe retrocesso, perché aveva visto traballare le proprie certezze, mentre oggi i granata gongolano per la vittoria sul Palermo e hanno aumentato la consapevolezza nei propri mezzi e l’autostima. I punti in classifica sono gli stessi, ma si ha una percezione molto diversa e soprattutto positiva perché si guarda al futuro con fiducia e non temendo che ci sarà qualche cosa che impedirà di realizzare il sogno, anzi si ha la sensazione che a guidare il destino sia proprio il Toro che non si affida più agli eventi, ma li indirizza sulla strada che porta alla meta. Se saprà anche essere continuo e non effettuerà deviazioni a fine stagione raggiungerà l’Europa League, il traguardo che si è posto.