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Al Torino la vittoria in trasferta manca dal 20 novembre e a Cagliari va ritrovata

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

A ben guardare Torino e Cagliari hanno parecchie cose in comune. Hanno costruito le loro fortune in casa, i piemontesi conquistando trenta dei quarantuno punti e i sardi ventiquattro dei trentacinque e questo è andato di pari passo con i gol realizzati, ben cinquantasei i granata e trentanove i rossoblù e fin qui si tratta di dati positivi. Poi, però, arrivano anche le dolenti note, infatti, pure nelle negatività sono abbastanza simili perché subiscono troppi gol, cinquanta la squadra di Mihajlovic e nove in più quella di Rastelli e in trasferta i granata non vincono dal lontano venti novembre in quel di Crotone, doppietta di Belotti, e i rossoblù non conquistano l’intera posta in palio fra le mura amiche da inizio anno, per la precisione dal 15 gennaio, quella volta a farne le spese fu il Genoa che rimediò una bella batosta per quattro a uno.

Il Torino ha come obiettivo di conquistare più punti rispetto ai ventinove del girone d’andata e magari anche di farne più di cinquantasette, massimo storico dell’era Cairo. Il Cagliari di arrivare al decimo posto oggi occupato proprio dal Torino. Per riuscirci non devono commettere passi falsi poiché rimangono otto partite da disputare prima della fine del campionato e, quindi, già domenica affrontandosi direttamente hanno l’obbligo di vincere. Questo dovrebbe portare a una partita spumeggiante e giocata su ritmi sostenuti con le due squadre che si affrontano a viso aperto e si danno “battaglia” a suon di gol. Chi sicuramente vorrà incrementare il suo personale bottino sarà Belotti che duella a distanza con il romanista Dzeco per aggiudicarsi il titolo di capocannoniere della serie A e i due, che sono appaiati a quota ventitré, devono stare attenti a evitare anche le insidie di Icardi e Mertens che li tallonano a due lunghezze di distanza, senza dimenticare che Higuain e Immobile un pensierino lo fanno ancora al titolo di bomber seppur siano un po’ più distanziati, rispettivamente hanno all’attivo diciannove e diciotto reti.

Mihajlovic sapendo che in questo mese di aprile la sua squadra ha un calendario favorevole perché incontra solo squadre alla portata ci tiene particolarmente che l’obiettivo sia centrato. Nonostante domenica scorsa abbia dichiarato di esser soddisfatto per come i suoi ragazzi hanno giocato con l’Udinese e alla fine agguantato il pareggio, anche se a Belotti è stato annullato un gol per fuorigioco rivelatosi poi inesistente, non può essere del tutto contento perché la squadra deve recitare il mea culpa per non aver spinto abbastanza nel primo tempo ed essere andata sotto di due reti. Nelle prossime gare a partire proprio da quella con il Cagliari e a seguire nelle partite con Crotone, Chievo e Sampdoria vorrà vedere ancora maggiore determinazione e pochi se non nessun errore in modo che le partite finiscano con la piena conquista del bottino in palio. Quello poi di aver vinto finora solo due gare in trasferta, con Palermo e Crotone, è come un dente dolente da levare e anche i cinque pareggi con Pescara, Udinese, Sassuolo, Empoli e Fiorentina non possono di certo essere considerati un bel fiore da esibire all’occhiello perché a parte la Fiorentina si tratta di avversari che in classifica hanno meno punti. Tornare da Cagliari, con tutto rispetto per i sardi, anche solo con un punto sarebbe insoddisfacente, su questo non ci sono dubbi.


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