Anche Zaza finisce nei discorsi Toro-Genoa: asse caldo, tra Kouamè e Gustafson
Se davvero si concretizzassero tutti gli incastri di cui si parla da settimane, il reparto offensivo di Walter Mazzarri sarebbe veramente affollato. Andrea Belotti è intoccabile, Iago Falque a meno di sorprese rimarrà sotto la Mole, i giovani Vincenzo Millico e Simone Edera (complice anche il lungo periodo di riabilitazione alla spalle) potrebbero restare per crescere all'ombra dei big. E se l'operazione Simone Verdi è sui binari giusti, pur con tempi lunghi, e il pressing su Christian Kouamè è sempre più insistente, si fa presto a fare i conti degli attaccanti granata. Con Simone Zaza sarebbero sette, decisamente troppi anche per una squadra che sarà impegnata su tre fronti (campionato, coppa Italia, Europa League). E così, è l'ex Valencia il candidato principale a salutare, sempre che la doppia trattativa in entrata venga centrata. E' il sacrificabile, ma alle cifre di Urbano Cairo: il presidente vuole rientrare al massimo dalla spesa da 15 milioni di euro che fece un anno fa per riportarlo in Italia dalla Spagna.
Per il momento, il Bologna e il Sassuolo non sono andati oltre a semplici sondaggi, ma c'è un altro club pronto a farsi avanti per la punta classe 1991. E' proprio il Genoa, che nella maxi operazione con il Toro potrebbe anche pensare di chiedere di inserire pure Zaza. La trattativa sta andando avanti principalmente su due profili, quelli di Kouamè e Samuel Gustafson, e si sta cercando una quadra sulla valutazione dei due cartellini: troppi per il Toro i 20 chiesti da Preziosi per l'ivoriano, troppi per il Genoa i 5 chiesti da Cairo per il centrocampista svedese. Ma soprattutto, se il ventunenne rossoblù dovesse lasciare il Grifone, il nuovo tecnico Aurelio Andreazzoli si ritroverebbe con la coperta cortissima là davanti. Kouamè va sostituito, ecco perchè la dirigenza del club genovese ha iniziato a chiedere informazioni su Zaza. Anche in questo caso, però, il problema resta la valutazione del cartellino, con Cairo che non vuole centrare una minusvalenza. Discorsi appena agli inizi, non come quelli Kouamè-Gustafson che procedono da qualche giorno, ma che vanno monitorati.