Angelo Cereser: "Il Toro è atteso da 13 gare tutte importanti"
Fonte: Elena Rossin per Tuttomercatoweb.com
Abbiamo intervistato Angelo Cereser, ex calciatore che militò nel Torino dal 1962 al 1975, attualmente ha un agenzia immobiliare, ma non ha smesso di seguire il calcio e in particolare le vicende della sua ex squadra. Con il Verona una partita importante, ma non determinante. I veneti hanno un gioco un po’ striminzito, mentre gli abruzzesi sono da temere per il numero di gol che realizzano. In A Cairo dovrà potenziare la società e dovranno essere ceduti alcuni giocatori e presi due o tre di livello.
Torino-Verona, una partita dove si misurano le reali potenzialità di due pretendenti alla A diretta o una gara importante, ma non così significativa?
“Una gara importante, ma non così significativa perché il Torino non deve tener conto solo della gara con il Verona, ma della serie di partite che ci saranno di qui alla fine del campionato”.
Fra Pescara, Sassuolo e Verona da quale formazione i granata devono guardarsi di più?
“A mio avviso potenzialmente il Verona, però può darsi che il Pescara possa insidiare il Torino fino alla fine perché gli abruzzesi hanno trovato tre ragazzi che stanno facendo un sacco di gol (Immobile, 21; Sansovini, 12; Insigne, 10; ndr) anche se il modulo di Zeman è sempre quello, da quando avevamo fatto insieme il corso per diventare allenatori, e prende troppi gol per vincere un campionato. Il Verona che gioca in modo un po’ striminzito, come l’Inter nelle scorse stagioni, potrebbe arrivare in uno dei due primi posti, anche se i tre ragazzotti del Pescara tengono duro e quindi i biancoazzurri non sono da sottovalutare”.
In primavera si decidono i campionati, ma si programma anche il futuro questo Torino è in grado di affrontare la serie A sia a livello societario sia a quello di squadra?
“Io a livello societario non lo so perché bisognerebbe essere nei panni di Cairo per capire che cosa abbia o non abbia in testa di fare, ma sicuramente servirà un mini-potenziamento, anche se la metà delle società di serie A non sono poi così fantastiche per cui la società, per me, potrebbe anche stare in A con un piccolo ritocco. Per quel che riguarda la squadra avrà bisogno di due o tre innesti adatti alla categoria e di dar via cinque o sei giocatori, perché così com’è la vedo un po’ difficile affrontare la serie A. Però è inutile pensarci adesso poiché come al solito in montagna bisogna arrivarci prima di mettere gli sci ai piedi, perché se li si mette prima di essere sulle piste si casca subito”.