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Auguri al Toro per i centoquattordici anni, ma è un compleanno amaro

di M. V.

Il 3 dicembre del 1906 nasceva, nella Birreria Voigt di via Pietro Micca, il Foot Ball Club Torino. La storia viene raccontata tutti gli anni con diverse sfaccettature, ma è ormai risaputo chi siano stati i protagonisti e come sono andate le cose. Quest'anno però, più di tutti quelli negativi vissuti in precedenza, la società granata festeggia un compleanno amaro, perché a centoquattordici anni, si trova ad affrontare la stagione più difficoltosa (o poco meno), in termini di risultati, della propria ultracentenaria esistenza.

Si, perché il Toro di oggi non deve combattere solamente contro una crisi di risultati equiparabile solo all'imbarazzante annata 2002/2003, soprattutto ha a che fare regolarmente con un'angosciante e francamente inspiegabile stato d'animo che di partita in partita si presenta sotto forma di un quarto d'ora di totale confusione, di paura, che colpisce tutti e porta a vanificare quanto di buono fatto vedere nel resto della gara, traducendosi in un anonimo terz'ultimo posto ed una media di meno di un punto a partita.

Ironia della sorte, tra due giorni ci sarà il derby della Mole, dopo la rinascita del 2005 vinto in una sola occasione su venti e che ha portato solamente sei punti complessivi, trasformando il Toro nella squadra contro cui i bianconeri vantano la miglior media punti. Come mancano i tempi in cui il Toro, quasi sempre tecnicamente inferiore al suo avversario ed a volte anche di parecchio, rendeva la vita estremamente complicata ai bianconeri, tanto da mantenere pure un forte vantaggio negli scontri diretti interni equilibrando quelli complessivi. Negli ultimi anni il termine derby, da queste parti, ha perso quasi del tutto il proprio significato, nella speranza, sempre viva, che prima o poi la tendenza possa invertirsi distaccandosi da quello che ormai è diventato solo più un brutto sogno.


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