Belotti, la serata giusta per ritrovare il gol (e la media)
Dai fasti della stagione interamente a guida Mihajlovic, che lo proiettò nel calcio di primo piano (e dei famosi cento milioni di euro per il cartellino, cifra che ormai profuma d'assurdo), passando per la necessità di cantare e portare la proverbiale croce, tra la coda del ciclo Mazzarri e la salvezza agguantata a fatica con Moreno Longo al timone, e, infine, per il deludente girone di ritorno dello scorso campionato. Una vittoria a Euro 2020 nel mezzo, pur senza brillare, e un futuro ricco di incognite: per Andrea Belotti, ora, l'obbligo - per modo di dire - di ritrovare la costanza in zona gol, al netto di quegli infortuni che, a tratti, ne frenano i passi avanti.
La sospirata media dello 0,5 reti a gara, quella che segna il passaggio, quanto meno, da "discreto bomber" ad "ariete di prima fascia", per Il Gallo era un tempo un gioco da ragazzi, o quasi. Da circa un anno solare a questa parte, una vera e propria chimera. Per il capitano del Toro, quest'anno, finora sole due reti segnate, entrambe tra le mura amiche (contro Atalanta, al debutto d'agosto, e Samp, nel 3-0 di tre settimane fa); contro l'Udinese, il momento giusto per ripartire di slancio, con almeno una soddisfazione personale, che lo porterebbe a tre gol in otto partite, nemmeno troppo distante dall'agognato obiettivo minimo realizzativo. Dovrebbe essergli d'aiuto la simultanea presenza in campo, quanto meno per parte della gara, delle ali croate Brekalo e Pjaca.