.

Belotti sbaglia un rigore e poi segna due gol ed è pari con la Fiorentina

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

La partita del Torino con la Fiorentina ha messo in evidenza cinque cose: gli attaccanti titolari non sono bravi a calciare i rigori, Ajeti non è pronto per giocare a livelli discreti, la squadra è troppo discontinua nel rendimento, il valore specifico di Hart equivale a quello di un attaccante di prim’ordine, Belotti fa la differenza anche quando non gioca bene. La gara fra le deluse del campionato finisce in parità con la Fiorentina che gioca bene nel primo tempo e se non avesse sprecato parecchie occasioni e non si fosse trovata di fronte un Hart sempre attento avrebbe chiuso la prima frazione di gioco non sul due, ma sul quattro a zero e con il Torino che si desta solo dopo il rigore sbagliato da Belotti e poi, complice il calo dei viola, rimonta e torna dalla trasferta a Firenze con un punto. Mihajlovic ha puntato su Lukic, che è apparso meno brillante rispetto alla gara con la Roma, e su Boyè, che è si molto generoso e attento a seguire le direttive del mister, ma continua a non avere dimestichezza con il gol. Sousa dopo il forfait di Bernardeschi ha dovuto fare a meno di Ilicic che durante il riscaldamento accusa un problema al polpaccio sinistro e al suo posto manda in campo Tello.  

Il primo tempo è stato tutto appannaggio della Fiorentina che oltre ai due gol di Saponara e Kalinic ha creato tante altre occasioni gettando, però, via la possibilità di chiudere definitivamente il match (Kalinic 11’; Sanchez 17’ e 31’; Tello 26’, 28’ e 41’; Saponara 34’). Il Torino in generale ha fatto male e in particolare Ajeti che per poco non mandava in gol Kalinic e solo la bravura di Hart impediva al croato di segnare uscendo in spaccata e deviando la palla sul fondo (16’). In precedenza Hart aveva con un’uscita bassa anticipato sempre Kalinic imbeccato da Chiesa (4’). Poco dopo lo sventato pericolo provocato da Ajeti il portiere inglese si ripeteva su Tello che servito da Chiesa provava il tiro senza fortuna perché Hart respingeva e poi Kalinic mandava la palla alta sopra la traversa (33’). Nulla ha potuto, invece, il portiere del Torino sui due gol. Chiesa, che quando ha la palla fra i piedi fa quello che vuole, avanza sulla destra e con due passaggi, il primo impreciso, fa arrivare la sfera a Borja Valero che tira e Hart respinge, però, Lukic e Zappacosta non si accorgono che Saponara è piazzato in mezzo all’area e avventandosi sul pallone lo spedisce in rete, sbloccando il risultato (9’). Borja Valero calcia un angolo e pesca Kalinic libero di colpire di testa, dopo che si era liberato di Barreca e Zappacosta (39’). Il Torino non ha mai creato veri pericoli a Tatarusanu: un tiro centrale di Boyè (13’) e per il resto i giocatori della Fiorentina chiudevano bene e i centrocampisti erano attenti a non far arrivare buoni palloni a Belotti.

Nella ripresa Mihajlovic sostituisce Ajeti con Rossettini e i problemi in fase difensiva si riducono, ma fino al rigore sbagliato da Belotti è sempre la Fiorentina a condurre il gioco, anche se i granata danno qualche segnale di essere un po’ più presenti in campo. Benassi in evidente difficoltà è mandato negli spogliatoi e al suo posto entra il più pimpante Gustafson (58’). La Fiorentina crede di poter amministrare il doppio vantaggio e cala d’intensità concedendo di più agli avversari e continua a non chiudere la partita non trovando il terzo gol così viene punita. Chiesa soffia la palla a Barreca e avanza, ma Saponara è impreciso nella conclusione che esce di poco (51’). Tello in orizzontale serve Chiesa che stoppa e calcia al volo, ma la conclusione è debole e Hart in due tempi para (55’). Ancora Tello che dopo aver combinato con Kalinic dal limite fa partire con il destro un tiro lento che Hart para senza problemi (57’). Arriva la svolta per il Torino. Boyè è atterrato in area da Salcedo e l’arbitro decreta il rigore sul dischetto si presenta Belotti che calcia centrale e alto e la palla finisce sulla traversa e poi schizza in alto (62’). E’ il quinto rigore fallito dal Torino, il terzo da Belotti e gli altri due sono stati sbagliati da Ljajic e Falque, su nove che gli sono stati assegnati, anche all’oratorio per punizione tutti i giorni i ragazzini sarebbero costretti a calciare i rigori per cercare di fare meglio. Con le ultime energie la Fiorentina prova con Chiesa a segnare la terza rete, ma il tiro dalla distanza finisce fuori dallo specchio della porta (63’). Angolo per il Torino Boyé la colpisce di testa Moretti la rimette in mezzo e poi Belotti smarcato con un’incornata la mette alle spalle di Tatarusanu (65’). La partita si riapre con i granata che ci credono e i viola in sempre maggiore difficoltà. Mihajlovic effettua anche l’ultimo cambio con Ljajic per Boyè (69’). Una chiusura in area di Moretti su Kalinic fa chiedere alla Fiorentina il rigore, che non viene assegnato (70’). Sousa fa entrare Tomovic per Sanchez che ha ricevuto una botta (75’). Una respinta corta della difesa è raccolta da Baselli che però tira troppo centralmente per impensierire il portiere (76’). Altro cambio per la Fiorentina con Cristoforo al posto di Saponara (81’). Baselli serve Belotti solo soletto in area e il “Gallo” a tu per tu con Tatarusanu non sbaglia e segna una doppietta (86’). Sousa allora fa l’ultimo cambio inserendo Olivera per Tello (88’) e l’uruguaiano con una traiettoria velenosa per poco non sorprende Hart (90’). Discesa di Badelj con Rossettini che chiude sul traversone basso rischiando di beffare il suo portiere (91’). Ljajic con un gran destro dalla distanza costringe Tatarusanu a volare per evitare il gol della sconfitta (92’). Al termine del quarto minuto di recupero Badelj di sinistro dal limite dell’area tira alto.

Alla fine il pareggio è giusto e rispecchia pregi e difetti di Fiorentina e Torino. Sousa e Mihajlovic non possono e non devono essere soddisfatti delle rispettive squadre, il campionato ormai non può più riservare traguardi ai quali ambire, ma questo non autorizza a giocare un tempo o poco più o meno. Il Torino di ieri sera senza Belotti, che con Dzeco e Higuain guida la classifica marcatori con diciannove reti, e Hart avrebbe perso, il portiere andrà via a fine giugno per prestito terminato e l’attaccante, anche se difetta dagli undici metri, riesce a fare la differenza in positivo comunque persino quando gioca meno bene del solito e gli osservatori dell’Arsenal presenti al Franchi se ne saranno accorti e si sa che i club inglesi hanno la disponibilità economica per pagare la cosiddetta clausola rescissoria di cento milioni e di offrire al “Gallo” uno stipendio da top player. Sarebbe meglio che il Torino, inteso come società, individuasse già adesso due validi sostituti e non si riducesse a prendere due scommesse sperando di vincerle e di fare altre plusvalenze, serva di lezione l’aver preso Ajeti al posto di Glik e poi a gennaio Carlão che è ancora oggi un calciatore da scoprire perché subito si è infortunato.