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Bene o male i granata si mantengono sulla linea di galleggiamento

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Quindici punti in classifica e sedici sul campo in quindici partite vogliono dire che il Torino è più o meno in linea con i famosi quaranta punti indicati dall’allenatore per restare in serie A. Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno va benino per una neo-promossa che partiva con un punto di penalizzazione, se però si prende in considerazione anche il bicchiere mezzo vuoto vuol dire che la squadra granata si sta faticosamente mantenendo in equilibrio sul bordo del burrone, grazie anche al fatto che Pescara, Siena, Genoa, Palermo e Bologna sono alle sue spalle.

Alla fine del girone d’andata mancano quattro partite: rispettivamente con Milan, Genoa, Chievo e Catania e per arrivare a quota venti punti ne devono essere ancora racimolati cinque con due squadre che in classifica oggi ne hanno di più, Milan 21 e Catania 19, una che ne ha gli stessi il Chievo e un’altra che ne ha tre in meno il Genoa. E’ possibile che il Torino riesca a mantenersi nella situazione attuale? Mah, forse sì a patto però che ci siano altre squadre che continuino a fare peggio di lui. I quattro punti che separano i granata dalla coppia delle ultime, Siena e Pescara, sono un margine alquanto risicato per lasciare del tutto tranquilli e passi falsi non possono più essere fatti, quindi con Genoa e Chievo, scontri diretti per la salvezza, c’è un solo risultato possibile: la vittoria.

Per affrontare al meglio queste ultime quattro partite il derby deve essere dimenticato e soprattutto il Torino deve scordarsi che ha subito qualche ingiustizia arbitrale per non crearsi degli alibi avvolgendosi in un mantello di vittimismo, puntare all’obiettivo con grinta e determinazione nulla ha a che vedere con le recriminazioni, seppur legittime senza ombra di dubbio. I sette pareggi a fronte delle tre vittorie fin qui ottenute sono un po’ troppi, come un po’ poche sono le quindici reti realizzate che collocano il Torino al quint’ultimo posto della graduatoria marcatori. Se la squadra deve dare il massimo per raggiungere l’obiettivo, la società deve fare altrettanto il giorno tre gennaio, riapertura del calciomercato, sono indispensabili un giocatore che dia il là impostando la manovra offensiva e un attaccante che mandi la palla in rete e devono arrivare il primo giorno di mercato e non negli ultimi, altrimenti il rischio di veder vanificato il lavoro dell’allenatore e della squadra diventa molto alto. Nel Torino tutti devono contribuire, per quello che loro compete, a mantenere la squadra sopra la linea di galleggiamento, contando sulle proprie forze e non sperando di riuscirci per demeriti altrui.
Buon compleanno Toro! In 106 anni ne hai viste tante e sei riuscito a sopravvivere a tragedie, difficoltà e avversità, che il tuo vecchio cuore granata abbia sempre la meglio su tutto.


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