Bianchi e il gol: un'astinenza da superare subito
Il mercato è ufficialmente terminato, almeno per qualche mese e quando riprenderà, il Torino dovrebbe aver superato l'ostacolo Serie B. Sarà il mese di luglio e la dirigenza granata avrà già ben chiaro che tipo di operazioni in entrata ed uscita sostenere. Per l'ennesima volta quindi ci troveremo a questionare se Bianchi rimarrà a Torino o meno, se l'aver conquistato la vetta insieme alla sua squadra possa regalargli la pace che soprattutto nelle ultime settimane gli è mancata.
Lo voleva il Catania, lo voleva il Siena, lo volevano il Cesena e la Fiorentina, ma nonostante le lusinghe che arrivavano da tutto lo Stivale, lui, il capitano, il bomber, ha deciso di non salutare la piazza che oramai lo ama da più 3 anni. Ma ora la domanda da farsi è: quanto è indispensabile Rolandinho al Torino? A livello umano tanto, ma a livello tattico, dopo gli ultimi arrivi (Meggiorini e Pasquato) sempre meno.
Le ultime panchine sono un campanello d'allarme e lo è ancora di più la sua astinenza dal gol, che ha radici lontane: l'ultimo centro è da registrare in data 15 ottobre, ovvero ben 114 giorni. Un'infinità per un giocatore abituato ad andare a segno con la stessa frequenza con cui si cambia i calzini. Il futuro e le sorti del Torino passano anche dal suo estro, dal suo piede, dalla sua fantasia. Ventura lo sa, lo sanno i tifosi, ma soprattutto lo sa lui, il capitano.