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Bianchi, e in Serie A stanno a guardare...

di Claudio Colla

Che la tregua tra Rolando Bianchi e il direttore sportivo Gianluca Petrachi, almeno dal punto di vista della rappresentazione mediatica, sia stata raggiunta, è un dato di fatto, senza dubbio alcuno. Ma è altrettanto vero che, qualora la situazione sotto l'aspetto dei risultati e delle immediate prospettive di promozione non migliorasse in fretta, quanto meno nel giro dei prossimi due mesi (e, va ricordato e mai dimenticato, il livello di competitività dell'odierna B è ben meno agevole rispetto a quello risalente alla scorsa stagione), nuove nubi di mercato si assembrerebbero su quel matrimonio che tutti i tifosi granata sperano prosegua almeno fino al sospirato ritorno nella massima categoria.

Con una B che sta oggettivamente stretta al 27enne centravanti di Albano Sant'Alessandro, un mancato conseguimento della perfetta sintonia con il tecnico Franco Lerda e un clima societario non ritenuto ottimale potrebbe infatti dare ulteriore input al precipitare della situazione: legato a doppio filo alla prospettiva di prematuro addio di Bianchi dal Toro ci sarebbe l'eventuale "valzer degli attaccanti" di Serie A, che si originerebbe "a cascata" partendo dalle possibili partenze di Gilardino dalla Fiorentina o di Pazzini dalla Sampdoria, senza dimenticare l'eventuale cessione di Maxi Lopez da parte del Catania. A quel punto potrebbero essere le stesse società viola (comunque in cerca di un altro centravanti) e blucerchiata a muoversi verso Rolandinho, con offerte decisamente allettanti (più per il giocatore che per la società: difficile infatti ipotizzare una valutazione sopra gli 8 milioni di euro, a essere ottimisti, per il cartellino di Bianchi), senza dimenticare proprio il Catania, che si troverebbe in cerca di una solida alternativa ad Antenucci, il Cagliari (che potrebbe perdere Matri, in scadenza nel giugno 2011 e con discrete chance di approdare a Firenze) e la "solita" Udinese (più remoto ormai un nuovo interessamento da parte del Parma, già munito di ben tre punte centrali, al di là della perenne indisponibilità di Paloschi).

Gelide valutazioni di mercato a parte, il cuore di Rolando continua certamente a pulsare per i colori granata, come l'epilogo dell'ultima campagna trasferimenti estiva, al di là dell'esigenza di "fare di necessità virtù", ha dimostrato: rimane dunque in ogni caso decisamente alta la possibilità che il Nostro rimanga, almeno fino a giugno, e lotti per una promozione che al momento non sembra così semplicemente conseguibile; senza di essa, finita la regular season, il divorzio sarà pressoché inevitabile, nonostante la scadenza di contratto sia fissata per il 30 giugno 2013. Ma, ora più che mai, a questo Toro serve come il pane un metaforico abbraccio tra dirigenza, tecnico e Rolandinho.


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