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Bianchi ha studiato da granata

di Marina Beccuti

Il Toro era da tempo che non aveva più un capitano degno come Rolando Bianchi,. Almeno agli occhi di chi ama pensare che le leggende non sono un fatto stonato nella nostra cinica società e che il calcio permette ancora di provare passione ed emozione. Rolando Bianchi oggi leggerà i nomi dei periti di Superga dopo la Messa celebrata da Don Aldo Rabino, ma prima di vivere da protagonista la giornata del 4 maggio ha voluto prepararsi, fare una full immersion nella storia granata. Da solo è andato a Superga a visitare la lapide, per prepararsi in solitudine all'evento. Da solo si è presentato anche al Museo della Memoria Storica Granata che ha visitato per un paio d'ore a fianco del cicerone per eccellenza, Domenico Beccaria, che poi ha commentato, come si legge su La Stampa: "È un ragazzo serio e intelligente. Ci teneva a fare una lettura consapevole della lapide. È stato attento a tutto, voleva sapere ogni cosa sul Grande Torino e soprattutto ci teneva a venire". Un bel gesto. Da Capitano. Da lassù Valentino Mazzola gli manderà una carezza che gli darà la forza di fare altri gol importanti per la promozione. Oggi è un giorno particolare in cui tutto si ferma nel mondo granata, ma da domani si torna a pedalare in vista del Sassuolo.


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