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Bisogna essere obiettivi: il Torino, anche se ancora in corsa per l’8° posto, non è abbastanza competitivo e la Fiorentina "B" l’ha ribadito

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Cairo e Vagnati

Il Torino non è andato oltre il pareggio, 1 a 1, con la Fiorentina e adesso la lotta per l’8° posto, a due giornate dalla fine del campionato, si è complicata perché il Monza ha due punti in più e Bologna, Torino e Fiorentina inseguono a 50 punti. Il Monza dovrà ancora affrontare in casa il Lecce che non è ancora salvo, il Verona è sotto di tre e lo Spezia di due punti, e in trasferta l’Atalanta che deve difendere il sesto posto, la Roma è sotto di due lunghezze, ma anche tentare di scalzare il Milan, ha tre punti in più, dal quinto posto con i rossoneri che però stanno contendendo il quarto, l’ultimo utile per la Champions, all’Inter che è avanti di due. Il Bologna dovrà vedersela in casa con il Napoli, già campione d’Italia, e fuori con il Lecce, che all’ultima giornata potrebbe essere salvo oppure non ancora. Il Torino affronterà al Picco lo Spezia, che ha solo un punto in più del Verona terzultimo, e in casa l’Inter che potrebbe non essere ancora sicura di arrivare quarta, a meno che nel prossimo turno non batta l’Atalanta e contemporaneamente il Milan non vada oltre il pareggio con la Juventus. La Fiorentina se mercoledì vincesse la Coppa Italia contro l’Inter si qualificherebbe di diritto alla fase a gironi dell’Europa League, ma in caso contrario, in attesa della finale di Conference il 7 giugno a Praga contro il West Ham che potrebbe comunque portarla in Europa League in caso di vittoria, riceverà in casa la Roma, che prova ancora dare l’assalto al sesto posto, e poi andrà al Mapei Stadium Città del Tricolore per vedersela con il Sassuolo, che con gli attuali 44 punti è fuori dalla lotta per l’8° posto come di fatto anche l’Udinese che ha sei punti in meno del Monza e davanti a più quattro ha Bologna, Torino e Fiorentina.
Nel caso alla fine dovesse servire la classifica avulsa per stabilire l’ordine di arrivo il Torino sarebbe in vantaggio su Monza e Fiorentina avendo conquistato negli scontri diretti quattro su sei punti, ma non la spunterebbe con il Bologna perché con i felsinei all’andata ha perso 2 a 1 e al ritorno vinto 1 a 0 quindi c’è parità di punti e di gol negli scontri diretti, ma la squadra di Thiago Motta a oggi ha una differenza reti generale migliore, più tre mentre il Torino meno due, e ha segnato anche un maggior numero di reti sempre in generale, 48 contro 38.

Ma perché il Torino non è riuscito a disputare un campionato migliore di quello del Monza, alla sua prima partecipazione al campionato di Serie A, della Fiorentina impegnata su tre fronti, campionato, Coppa Italia e Conference League iniziata dai play-off il 18 di agosto, e del Bologna, che ha vissuto il dramma della fase finale della malattia e poi la morte di Sinisa Mihajlovic? Il livello del Torino è chiaramente spiegato delle parole di Juric e indirettamente da quelle di Italiano. Juric: “Volevamo vincere e non ci siamo riusciti. Ci sono state varie situazioni abbastanza promettenti per fare gol, ma non ci siamo riusciti perché è mancato l'ultimo passaggio. Non direi che ci è mancata cattiveria, ma qualità nell’ultimo passaggio. Alla fine non si parla di carattere o stanchezza, ma di qualità. Non manca la cattiveria bensì l’ultimo passaggio, manca il tiro, manca la qualità nel cross: queste sono le cose sulle quali bisogna picchiare, ma non penso manchino la volontà e la cattiveria o tutto il resto per vincere la gara”. Eppure la Fiorentina non si è presentata al Grande Torino al top, infatti arrivava dalla semifinale di ritorno di Conference con il Basilea e una parta giocata giovedì sera e finita ai supplementari, con il ribaltamento del risultato dell’andata e l’approdo in finale, e una squadra di conseguenza rimaneggiata, anche perché poi mercoledì dovrà giocare la finale di Coppa Italia con l’Inter, come ha detto Italiano: “Forse questi 11 neanche in allenamento avevano giocato insieme nemmeno nelle partitelle. Abbiamo preferito far riposare gente che non aveva smaltito per niente i 130 minuti siccome mercoledì ci giochiamo la vita e quindi abbiamo cercato di risparmiare qualcuno, che non era neppure in grado di salire sul treno dalla fatica e dalla stanchezza”.   

Però anche se al Torino manca qualità il suo allenatore è soddisfatto: “Siamo andati oltre, oltre, oltre pensando a come avevamo iniziato, il ritiro, ai momenti quando non avevamo i giocatori per allenarci. Per questo dico che siamo andati oltre a livello della crescita individuale da Sanabria a Buongiorno. Ci sono situazioni nelle quali magari si poteva fare di più e noi siamo sempre molto critici verso noi stessi, ma è una stagione molto importante per il lavoro fatto e sono molto soddisfatto". Ma come aveva detto più volte Juric in passato la squadra non è costruita per ambire all’Europa: “Se arriviamo decimi è come vincere lo scudetto. E’ un grandissimo risultato per il valore reale. Decimo, nono, undicesimo, dodicesimo. Con le altre squadre c’è una differenza molto notevole riguardo alla struttura delle rose e qualità dei giocatori”. Bisogna quindi farsene una ragione ed essere obiettivi, anche se qualche residua speranza ancora c’è che il Torino arrivi all’8° posto. Per questo non dovrà mollare con Spezia e Inter. Alla fine si tireranno le somme, ma già da tempo Juric si è assunto la responsabilità se la squadra non ha fatto di più: “Da gennaio in poi non è che abbiamo speso briciole (è stato preso Ilic in prestito con obbligo di riscatto a determinate condizioni facili da raggiungere e dovrà essere pagato al Verona  13 mln, ndr). Per questo dico che magari tutti noi, tra me, lo staff, lo scouting e il mio staff di lavoro potevamo fare di meglio. Il grave era stato ad agosto dell'anno scorso che nell’ultimo giorno di mercato abbiamo preso tre giocatori e c'era una giungla. Il lavoro dell’anno scorso è stato una cosa pazzesca, ma da gennaio ci siamo mossi, però si poteva fare un po’ di più”. E ha anche detto: “Quest'anno potevamo fare meglio io e Davide (Vagnati, ndr) nella costruzione della squadra, come sintonia e nel pensare ai particolari, con quello che avevamo a disposizione potevamo fare meglio tutti e due”. Ma quanto potevano fare meglio Juric e Vaganti nel costruire la squadra? Il budget che era stato messo a disposizione in estate da Cairo era sufficiente per allestire una rosa che potesse competere con chi puntava a un posto in Europa? E soprattutto, il Torino voleva mettere su una squadra che avesse come obiettivo disputare almeno la Conference League prima che l’andamento del campionato portasse a lottarvi?. In verità, come aveva detto Juric, il Torino non aveva questo obiettivo: “Noi lottiamo per la salvezza e poi ti ci aggrappi e lavori su questo. Quando non si ha chiaro l’obiettivo non è una cosa molto positiva, però vorrei che la squadra migliorasse e che cercasse di fare il massimo”.
E intanto Cairo ieri dopo il pareggio con la Fiorentina da affermato: “8° posto? Siamo lì”. E poi ha dichiarato: “Se stiamo lavorando per il futuro? Certo”. E allora si vedrà con quali risultati concreti.


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