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Bonaventura-Toro, affare complicato. Chi vuole Jack?

di Claudio Colla

Sei stagioni, quasi complete, con la maglia del Milan, approdando tra le cui fila dopo essersi già guadagnato, con la divisa dell'Atalanta, l'ingresso nel giro della nazionale maggiore. Un ruolino di marcia di tutto rispetto, composto da 172 presenze ufficiali, 35 reti segnate, e la capacità di risultare decisivo per la squadra, anche cantando e portando la croce in più di un'occasione. Un contratto ora in scadenza, e un rinnovo che i vertici rossoneri hanno già deciso non si siglerà. Giacomo Bonaventura, 31 anni il prossimo 22 agosto, si preannuncia essere uno dei pezzi da novanta del calcio nostrano in vista del prossimo mercato estivo, per via del suo status da svincolato, che diventerà formalmente tale dal prossimo 1° luglio.

Due milioni di euro il suo attuale ingaggio, con Mino Raiola, agente col quale trattare non è mai facile, a rappresentarlo. Il procuratore italo-olandese proverà naturalmente a spuntare una cifra più pingue: impresa non delle più semplici, considerata la tendenza della mezzala ed esterno offensivo - a fronte di una qualità tecnica, di un'intelligenza tattica, e di una duttilità non comuni, - a lunghi stop per infortunio. Non si può infatti non tenere conto del fatto che Bonaventura, a più riprese sofferente sul fronte flessori e ginocchia, abbia saltato, nel sessennio in rossonero, l'intera seconda metà del 2016/17, e la quasi totalità del 2018/19. Ragionevole dunque pensare che i suddetti due milioni all'anno, cifra che peraltro rappresenta l'attuale salary cap granata, siano una soglia che le pretendenti non vorranno varcare.

Svanito l'interesse del Wolfsburg, forse fisicamente "leggerino" per la Premier, il futuro del centrocampista offensivo marchigiano appare, al momento, destinato a trovare dimora ancora nel campionato italiano. Più plausibile delle altre la pista Lazio: più giovane di quattro anni rispetto al veterano biancoceleste Parolo, Bonaventura potrebbe concordare col club capitolino, lanciato quanto meno verso un accesso alla Champions League dalla porta principale, un triennale che dia soddisfazione a entrambe le parti. In un progetto tecnico che non sembra temere l'anagrafe, in termini di fiducia, per minutaggi significativi, anche a giocatori non più giovanissimi (Lulic, Lucas Leiva, Radu, lo stesso Parolo), e che, anche ove fosse ceduto Milinkovic-Savic, si ritroverebbe comunque sulla cresta dell'onda, data peraltro la probabile permanenza di Simone Inzaghi al timone. C'è poi la solita Fiorentina, già partita lo scorso gennaio con una significativa rifondazione dell'organico, che potrebbe garantire a Bonaventura un posto di assoluta centralità in rosa, a fianco di un nome eccellente come quelle di Franck Ribery, ulteriore stimolo ad aderire al progetto. Più defilato il Napoli, per quanto la presenza di Gattuso, con cui Bonaventura aveva lavorato bene, nella stagione 2017/18. I partenopei guardano in generale a profili più giovani, ma il 4-3-3 di Ringhio si sposerebbe perfettamente con le caratteristiche di Jack. Non sembra invece aver approfondito il sondaggio preliminare la Roma, concentrata su altri fronti (due tra tutti lo scouting, ora a distanza, dei talenti dello Shakhtar Donetsk, e le conferme di Smalling e Mkhitaryan). E il piccolo Toro, per ora, resta sulla scia, plausibilmente come opzione "di riserva", per un Jack in cerca di una nuova avventura, magari a  lungo termine.


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