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Bovo: “Vorrei recepire al più presto quello che ci chiede il mister”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Quali sono state le prime impressioni sul ritorno al Torino?

“L’altra volta ero arrivato al Torino alla fine del mercato di gennaio e la situazione era completamente diversa perché si lottava per la salvezza che poi effettivamente arrivò all’ultima giornata. Onestamente la prima impressione è stata ottima perché ho trovato un gruppo incredibile che mi ha fatto sentire come se giocassi nel Torino da sempre e li conoscessi tutti. Per me questo primo impatto è stato molto importante. Lavoriamo con grande entusiasmo e voglia di fare e questo è più che positivo”.

 

I tifosi l’hanno accolta molto bene, se l’aspettava?

“Io non seguo molto le notizie che compaiono nei mezzi d’informazione, però mi ha fatto piacere che i tifosi siano contenti del mio ritorno e cercherò in tutti i modi di ripagare sul campo la loro fiducia”.

 

Il reparto difensivo del Torino non è cambiato molto rispetto allo scorso campionato, lei come pensa di inserirsi in questo contesto?

“Inserirsi in un gruppo nuovo non è mai facile anche perché il Torino negli ultimi anni è sempre stata una squadra molto organizzata e con un’identità precisa, i compagni che già cerano sanno esattamente quello che vuole il mister e da parte mia c’è la massima disponibilità e voglia di recepire il prima possibile l’idea di squadra e il gioco di Ventura. Per il resto non ci saranno problemi proprio perché c’è molta disponibilità da parte dei compagni nei confronti dei nuovi”.

 

Se Ventura adottasse prevalentemente la difesa con tre centrali lei dove si vedrebbe meglio?

“Per le caratteristiche che possiedo, sia che si giochi con la difesa schierata a tre sia a quattro, ho capacità tecniche e sono un regista difensivo. In questi anni ho avuto la fortuna di giocare anche a tre e sono stato collocato sia come centrale sia come uno dei due intermedi, fra le due posizioni il tipo di gioco cambia un po’, però ho ricoperto tutti i ruoli. L’importante è che io sia utilizzato come difensore centrale perché mi è capitato, a volte, di fare il terzino, ma non è nelle mie corde”.

 

Ventura fa iniziare l’azione da dietro sia per provare a stanare gli avversari troppo chiusi sia quando si propone la manovra offensiva. Le sue caratteristiche la propongono come uno dei primi che può dare il là all’azione?

“Sì, sulla carta è così. Il mister vuole che si giochi sempre la palla e credo che questa sia una cosa positiva soprattutto per un giocatore come me al quale questo tipo di gioco piace e credo di avere le caratteristiche giuste per farlo, comunque sarà il campo a dirlo, ma inizialmente come idea di gioco sono d’accordo”.

 

Nelle ultime stagioni ha giocato poco anche a causa di problemi fisici, adesso come sta?

“Onestamente nella mia prima stagione al Genoa, purtroppo, ho avuto diversi infortuni che però ho superato definitivamente la passata estate, mente nello scorso campionato non ho avuto grossi problemi fisici e ho giocato poco soprattutto per scelta tecnica. A tal proposito vorrei cogliere l’occasione per dire che mi è dispiaciuto che oggi un giornale abbia scritto che c’è un allarme Bovo perché ieri avevo messo la borsa del ghiaccio sul ginocchio. Non ho nessun tipo di problema, infatti, mi alleno facendo tutte le cose che eseguono i miei compagni e l’utilizzare la borsa del ghiaccio è solo una precauzione che è adottata da me come da altri sette otto compagni. Questa notizia che mi ha riguardato può far pensare male di me e ai tifosi arriva un messaggio sbagliato e questo mi spiace per questo ho preferito mettere subito in chiaro la situazione”.

 

Quali sono le sue aspettative per questa nuova avventura con il Torino?

“C’è entusiasmo da parte mia e ho voglia di dimostrare che tutte le cose non positive che sono state dette su di me non corrispondono alla realtà. Sono stato ferito da certe affermazioni, ma fa parte del mestiere e me le tengo, però, ripeto, ho tanta voglia di fare bene e dimostrare che Bovo a trent’anni non è un giocatore finito, anzi ha ancora tanti anni di carriera davanti”.

 

A se stesso cosa chiede?

“Di stare bene e di riuscire a giocare con continuità, poi starà a me guadagnarmi il posto sul campo. Comunque la prima cosa è trovare la continuità fisica durante questo periodo di preparazione in modo che le cose vengano di conseguenza”.  

 

Con il Genoa ha dovuto lottare per non retrocedere forse più di quanto non abbia dovuto fare il Torino. Dove collocherebbe la sua nuova squadra?

“Non saprei anche perché è da due giorni che siamo in ritiro quindi è presto per parlare di obiettivi o posizioni in classifica. Ritengo che sia giusto partire da quello che il Torino ha fatto di buono l’anno scorso quando fino a ridosso dalla fine ha disputato un campionato incredibile avendo conquistato trentacinque punti e giocando bene, è chiaro che non si dovranno ripetere gli errori fatti. L’obiettivo è la salvezza e speriamo di disputare un campionato che ci permetta di raggiungerla serenamente”.

 

Lei conosce la piazza granata e sa che i tifosi si augurano qualche cosa più della salvezza”.

“Sicuramente, ma io sono arrivato da tre giorni e non posso dire niente perché è passato troppo poco tempo per farmi un’idea e poi per carattere sono uno che cerca sempre di partire dal basso soprattutto per una squadra che ha fatto bene lo scorso anno e si deve ripetere, però parlare di obiettivi e classifica oggi è assurdo”.

 

In squadra ci sono giocatori giovani e in particolare Chiosa che gioca nel suo stesso ruolo, che impressione le ha fatto?

“Mah, ho visto che corre tanto e in particolare questa mattina, ma finora abbiamo lavorato soprattutto sulla corsa e quasi niente di lavoro sul campo quindi non ho ancora avuto la possibilità di vederlo all’opera e dare delle impressioni non è possibile. Il Torino è una buona squadra che ha tanti giocatori di qualità perciò dobbiamo lavorare e basta”.

 

Questa mattina è arrivata la notizia della squalifica di Gillet, come avete reagito?

“Dispiace perché è un giocatore importante per il Toro, ma io non lo conosco perché l’ho visto solo nei primi giorni a Torino e quindi non posso dire nulla e per essere sincero non mi sono mai informato più di tanto sulle vicende del calcio scommesse poiché non mi riguardano e non le ho vissute”.

 

Ha già deciso il numero di maglia?

“Per ora non si è affrontato quest’argomento, ma per me il numero è relativo l’importante, come dicevo, è stare bene e giocare”.

 

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