Bremer: “Ho rinunciato alle Olimpiadi per il Toro e spero di fare bene, poi vediamo. Juric è molto esigente nel lavoro”
Fonte: Dall'inviata a Santa Cristina Elena Rossin
Gleison Bremer ieri in conferenza stampa si è raccontato. Ecco che cosa ha detto:
Qual è la qualità di Juric che l’ha colpita di più?
“E’ un allenatore che pretende disciplina infatti se alle 8 dobbiamo essere lì dobbiamo essere puntuali. E’ molto esigente nel lavoro”.
Si ha l’impressione che lei si stia candidando a diventare un leader, le è scattato dentro qualche cosa?
“Sento che sto diventando un giocatore importante per il Torino, però tutti da me, a Rincon a Izzo ognuno deve prendersi le proprie responsabilità”.
Qual è il suo attuale rapporto con la Nazionale brasiliana?
“Appena arrivato potevo andare in Nazionale, ma c’era qualche cosa d’importante e se anche è il mio sogno ho pensato che era meglio restare a disposizione del mister”.
E in futuro?
“Non si sa”.
Il Mondiale è vicino, no?
“Già (Sorride, ndr)”.
Ha la sensazione che i calciatori che giocano all’estero siano considerati dal selezionatore?
“Questo è sicuro”.
Può essere un vantaggio?
“Sì, si sa che è diverso per i giocatori che disputano l’Europa League e la Champions o di metà classifica oppure vincono lo scudetto. Nella Nazionale brasiliana ci sono tanti giocatori, purtroppo il Torino è poco guardato, io ho fatto una buona stagione però non abbiamo giocato bene e questo conta tanto”.
Ha mai sentito il selezionatore?
“No, non l’ho mai sentito. Quando sono arrivato potevo andare in Nazionale, ma non è arrivata la convocazione”.
Poi però è stato chiamato per le Olimpiadi?
“Sì, sono stato convocato, come ho detto, ma non potevo tralasciare il Torino non sarebbe stato giusto e così ho deciso di non rispondere alla chiamata”.
Quindi è stata una sua decisione?
“Sì”.
L’ex direttore Petrachi ha raccontato a Tuttosport che alla fine dell’amichevole con il Liverpool Klopp e i dirigenti inglesi furono colpiti dalla sua prestazione, che cosa ricorda di quella partita?
“Era stata una partita importante e avevo giocato benissimo e marcato Mané. Il mio procuratore mi disse qualche cosa, ma non c’era nulla di concreto. Spero di fare bene qui, poi vediamo”.