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Cairo: “Cerchiamo un metodista. Ljajic fin dal primo momento voleva venire. Peres non lo regaliamo”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

Il presidente del Torino Urbano Cairo dopo l’amichevole della squadra con la Casateserogoredo ha fatto il punto sul mercato in entrata e in uscita.

E’ contento che Ljajic abbia segnato alla prima gara in granata?

“Sì, sono arrivato a partita iniziata e combinazione Ljajic dopo tre minuti ha segnato. Per la verità me l’aveva promesso, l’alto giorno mi aveva detto che appena sarei arrivato a Bormio avrebbe fatto un gol su punizione. E’ stato di parola”.

Le è parso che si sia ambientato bene?

“Direi di sì, l’ho visto giocare poco solo un quarto d’ora per cui non posso dire chissà che cosa, ma Ljajic non lo scopro oggi contro la Casateserogoredo, direi che è un giocatore che ha delle qualità. Lo volevamo da tanto tempo, infatti, pensavamo a lui già nel 2012 quando, purtroppo, la Fiorentina lo tenne e poi lo vendette alla Roma e non fu possibile per noi prenderlo, Adesso, invece, c’è stata l’opportunità. Devo dire che il giocatore voleva venire da subito al Torino perché aveva parlato con il mister ed era molto voglioso di venire e poi c’è stato qualche intoppo, qualche cosa, qualcuno che si è voluto inserire, però, lui è rimasto sempre molto determinato a venire al Toro. Ci ha messo qualche giorno in più ad arrivare, ma non era lui a creare dei problemi, tutt’altro. Lui era molto voglioso e tant’è che, pur avendo avuto altre opportunità di squadre comunque importanti ha mantenuto la ferma volontà di venire al Toro. Lo dico perché ci tengo in quanto sembrava che lui non fosse voglioso, ma in realtà era talmente voglioso che non è voluto andare da nessun’altra parte”.

E Iago Falque che impressione le ha fatto?

“Lui e Ljajic sono due giocatori che giocando quest’anno a tre e non più con le due punte sicuramente danno un peso specifico all’attacco molto importante”.

Che cosa manca ancora al Torino?

“Stiamo pensando a un buon metodista, questo è il nostro obiettivo, poi vedremo se riusciremo a conseguirlo in tempi veloci perché per il resto abbiamo ceduto Glik, ma recuperato Maksimovic che lo scorso anno ha potuto giocare solo a tratti”.

Cederà Bruno Peres?

“E’ un nostro giocatore importantissimo, vediamo. Si mormora che ci siano molte squadre interessate a lui, ma io per il momento non ho ancora avuto offerte dirette, però, certamente non lo venderei alle cifre basse che sono scritte sui giornali”.

Quindi neanche a 20 milioni di euro?

“Eh, non possiamo regalarlo!”.

Valdifiori è un vostro obiettivo?

“Non parlo di giocatori di altre squadre, perché, secondo me, non è giusto farlo. Abbiamo più di un’opportunità per quel che riguarda il metodista, ci sono tre diverse cose che stiamo vagliando”.

Ci può almeno dire se trattate in Italia o all’estero?

“No, non posso. Non insistete (ride, ndr). Sto scherzando”.

I giovani Barreca e Gomis come li ha visti?

“Gomis l’ho visto bene con i piedi. Ma queste non sono partite dove un portiere fa grandi interventi, però, l’ho visto sicuro. Gomis lo vedremo in qualche partita un po’ più di spessore. Con il Benfica avremo l’opportunità di vederlo meglio. La partita sarà trasmessa da La 7 per cui se non potrò andare a Lisbona, non lo so ancora dipenderà dagli impegni che avrò, lo vedrò in televisione”.

C’è stato il sorteggio della Coppa Italia e il Torino potrebbe trovare la Pro Vercelli di Longo o il FeralpiSalò di Asta.

“Ho visto. Bene, bene”.

Parlando di Ljajic, è giusto che ci sia stato un lungo corteggiamento visto che si tratta dell’acquisto più oneroso che ha fatto?

“Il fatto che sia stato il più caro non è una bella notizia, il fatto che continuiamo a battere il record dell’acquisto più caro non è una bella cosa, non è carino. Però il fatto che sia un acquisto importante è legato al fatto che lo cercavamo anni fa dopodiché non lo si è preso, ma abbiamo continuato a seguirlo poiché ci è sempre piaciuto molto, avendo adesso, per di più, un modulo di gioco che è molto adatto a lui è perfetto. Giocando come lo scorso anno con due punte sarebbe stato molto più difficile inserirlo, ma con tre lui può andare bene anche come trequartista, tanto più come esterno nel tridente”.

Alzando l’asticella è inevitabile che si debbano prendere giocatori più costosi, no?

“Sicuramente. La nostra volontà di crescere è un fatto importante e Sinisa Mihajlovic è un allenatore molto bravo, ambizioso, che ha voglia di fare molto bene. Evidentemente questo fatto è importante. Per finire il discorso sui giovani ho parlato prima solo di Gomis, ma anche Barreca l’ho visto bene, sull’out ha fatto una buona partita. Non ho visto Parigini e Aramu, che non hanno giocato, ma i due che sono andati in campo hanno fatto bene. All’inizio ho visto Boyè, anche se per breve tempo solo un quarto d’ora, ma ha fatto delle cose molto belle, ha colpi importanti”.

Chi vedrebbe come capitano?

“Non sono io a fare queste scelte. Non devo fare nomi perché sarebbe condizionante”.

Non vorrebbe che il Torino fosse il Leicester d’Italia?

“(Sorride, ndr) Diciamo che non dobbiamo pensare di ripetere storie di altri Paesi o altre storie che sono a volte anche molto particolari, molto uniche. Io dico di cercare di disputare un campionato importante, fatto bene. Adesso faremo ancora qualche cosa per rafforzarci, però, certamente ci siamo già mossi con i due acquisti (Ljajic e Iago Falque, ndr) e l’aver tenuto per il momento tutti i giocatori a parte Glik, che era scontato che lasciassimo partire perché dopo cinque anni, avendolo lui chiesto, era giusto che gli dessi l’opportunità. Senza dimenticare, come dicevo prima, che è rientrato a disposizione Maksimovic che lo scorso anno ha avuto, purtroppo, una stagione travagliata, quindi può essere considerato un nuovo acquisto importante. E’ arrivato Ajeti, abbiamo Jansson e Silva e giocando a quattro e arrivando dal giocare a tre l’anno scorso ne abbiamo uno di meno, cinque, ma con Ajeti fanno sei e comunque abbiamo un parco calciatori significativo”.

Glik le ha chiesto di essere ceduto, altri giocatori l’hanno fatto?

“Non facciamo questi discorsi. Se fosse accaduto non lo direi, ma comunque sia diciamo che non ci sono situazioni del genere”.

Padelli continuerà a essere il portiere titolare oppure dovrà riconquistarsi il posto?

“Padelli non ha perso nulla, è un nostro giocatore ed è con noi da tre anni, quindi è visto dal mister con attenzione. Abbiamo il rientro di Gomis ed è importante vedere quale sia il suo livello, che tipo di capacità ha e quindi va testato. Padelli è un nostro giocatore importante”.

Padelli e Gomis partono alla pari?

“Questo lo decide il mister. Non sono un tecnico e quindi lascio fare a lui, ma certamente Padelli è un giocatore che ha delle qualità notevoli, lo abbiamo visto e di conseguenza ha le sue chance, ci mancherebbe”.

Prima diceva di voler vedere Gomis nella partita con il Benfica, questo vuole dire che il discorso sui portieri è rimandato più avanti?

“Non tocca a me, il discorso portieri è in mano al mister, è lui che decide. Le scelte le fa lui, non le faccio io”.

In questo momento è possibile intavolare trattative di mercato tra il Torino e la Fiorentina dei Della Vallale?

“Non vedo perché no, se ci sono delle opportunità da parte loro o nostra non vedo motivi per non farle, non ci sono problemi”.

Adesso che ha acquisito Rcs avrà il tempo per vedere il Torino?

“Come no, ci mancherebbe. E’ un piacere, è un momento di svago importante”.

La parola Europa si può pronunciare?

“Il mister l’ha fatto, quindi bene. Diciamo che io per scaramanzia io non lo faccio, però, evidentemente il fatto che stiamo investendo e che stiamo tenendo giocatori vuol dire che abbiamo ambizioni. Poi qualificare le ambizioni dicendo una cosa o l’altra non lo faccio per scaramanzia, ma se lo fa il mister sono ben contento e vuole dire che si sente bene, che è contento della squadra e si sente sicuro”.


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