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Cairo e il mercato: "Le richieste di Juric erano chiare, crediamo in lui"

di Federico Danesi

Urbano Cairo, ospite al 'Festival della TV e dei nuovi media' a Dogliani, ha parlato anche di Toro: "Il mercoledì precedente alla chiusura del mercato, Juric ha voluto esprimere la sua opinione: la rispetto, come faccio sempre, e la tengo in considerazione. Ho fatto un investimento per prenderlo senza fare austerity, perché lo merita. E avendo preso lui volevo dargli ciò che mi chiedeva, nei limiti del possibile e dell’economicamente giusto. Il calcio, non dimentichiamolo, è nella crisi peggiore degli ultimi 30 anni: una perdita del 30% abbondante. Ma ciò che chiede l’allenatore è giusto saperlo, privatamente o pubblicamente, ed è meglio parlarsi con franchezza".

Quindi nessuna frattura e accelerata sul mercato: "Io stavo già intervenendo e poi sono arrivati giocatori interessanti come Brekalo, Praet, lui ha assunto buone informazioni su Zima che non conosceva, è arrivato Pobega e e avevamo già preso Pjaca. Juric è un allenatore molto bravo, lo ha dimostrato quando portò il Crotone dalla B alla A e a Verona lanciando tanti giovani e ottenendo risultati importanti con una rosa tutto sommato striminzita". 

E ora cosa si aspetta? "L'obiettivo non lo dico. Questo è un anno di transizione, gliel’ho detto a Juric: non gli ho chiesto l’Europa, dobbiamo costruire. Abbiamo tre anni di contratto e lo stimo: dobbiamo fare una squadra adatta a lui. Questo è stato un mercato difficilissimo. Volevo dare e ho dato, anche se avrei voluto farlo prima. Adesso tocca a lui lavorare e dimostrare che possiamo raggiungere risultati, facendo un’annata diversa dalle ultime due".


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