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Cairo, è inutile ben pagare Juric se poi non gli si danno i giocatori

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo

Lo si sapeva, almeno per chi come chi scrive aveva seguito il ritiro a Santa Cristina in Val Gardena, che il Torino avrebbe sofferto e giocato una brutta partita con la Cremonese, ma che faticasse oltremodo com’è accaduto ieri sera per giunta in superiorità numerica dal minuto 63 per l'espulsione, per doppia ammonizione, di Baez e dovesse arrivare ai rigori per passare il turno in Coppa Italia no. Eppure così è stato. Il presidente Cairo era allo stadio è ha visto, così come hanno visto non solo i pochi che erano presenti, ben meno del numero delle potenziali presenze consentite dalla capienza ridotta causa Covid, ma anche chi ha preferito assistere a tanta pochezza guardando la partita in televisione. E che non si accampi la scusa che mancavano parecchi giocatori e che altri erano in panchina come Izzo, ma alle prese con un affaticamento muscolare dovuto ai carichi di lavoro. Prima di tutto perché forse i soli Bremer e Izzo e al più Ansaldi sarebbero stati fra i titolari, Sanabria non ci sarebbe stato ugualmente in quanto squalificato e con Zaza al posto di Belotti, reduce da sole due settimane di allenamenti post ritorno dalle vacanze dopo l’Europeo, difficilmente si sarebbe assistito a qualche cosa di più in campo. In secondo luogo, la Cremonese è un’onesta squadra di Serie B, non di certo la più forte della cadetteria, che ha fatto quanto poteva, ma evidentemente abbastanza per tenere testa al Torino per novanta minuti più i due tempi supplementari. E se solo fosse stata più incisiva sottoporta il turno lo avrebbe passato lei.

Lo si ripete da giorni che al Torino mancano un trequartista di ruolo, un centrocampista capace di interrompere il gioco degli avversari e far ripartire immediatamente la squadra e un difensore centrale che possa essere una valida alternativa a Bremer. Ma come al solito Cairo pretende che il direttore sportivo di turno, in questo caso Vagnati, prima venda giocatori che di fatto non hanno mercato e per giunta ricevono emolumenti alti per le squadre che potrebbero comunque essere interessate a loro e solo dopo semmai prenda, tirando e molto sul prezzo, qualche rinforzo e quasi mai la prima scelta indicata dall’allenatore. A sedici giorni dalla chiusura del mercato e a cinque dalla prima di campionato Juric, come successo ai suoi predecessori, si ritrova con una rosa con più di un calciatore non adeguato al suo gioco e con tasselli chiave mancanti. Ma allora che senso ha, e lo di domanda a Cairo certi di non ottenere risposta, aver concesso a Juric un contratto importante di tre anni a 2 milioni di euro a stagione con persino un bonus in caso di approdo in Champions e poi non lo si mette nella condizione di poter lavorare senza problemi di ogni sorta? E di certo Cairo saprà che dopo la partita ai microfoni di Torino Channel in modo molto esplicito Juric ha detto: “In questo momento sono preoccupato. Non penso a Gasperini, ma al fatto che dobbiamo migliorare e mettere altri giocatori dentro perché così non andiamo da nessuna parte”. E di certo Juric lo avrà detto e chissà quante volte a Cairo, che ieri sera ha lasciato lo stadio subito dopo la partita evitando le domande che gli avrebbero posto i giornalisti presenti proprio su questo argomento e anche su altro come a che reale punto è il rinnovo di Belotti.


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