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Cairo e la programmazione mancata

di Marina Beccuti

Illusione, delusione, rinascita e poi la cruda realtà. Se dovessimo fare un commento generico di questa stagione granata sono queste le prime parole che affiorano riguardo ai sentimenti che si provano. Non tutto è perduto, Colantuono ci crede ancora, un po' meno tifosi e critici, ma è giusto non mollare. Almeno acchiappare per i capelli la A andando ai playoff. Era sicuramente meglio una cavalcata vincente, come doveva fare il Torino sulla carta a inizio stagione, ma così non è andata. Forse è l'atavica frase del "dobbiamo soffrire" che rende sempre tutto più difficile, forse è la mancanza di programmazione, rimanendo attaccati alla realtà.

Il Tuttosport mette sul banco degli imputato Cairo e il suo braccino corto. Ma non si può dire che il presidente non abbia proprio speso, se consideriamo i 500mila euro circa elargiti a Beretta, salvo poi richiamare Colantuono dopo appena 41giorni. Beretta al Toro almeno s'è salvato le coronarie quando i medici gli hanno trovato una leggera anomalia al cuore causa le troppe sigarette. Purtroppo ancora nessuno è riuscito a salvare il Torino dalla sua ormai secolare metamorfosi negativa. Nulla è perduto ma comunque vada a finire il tempo degli errori è finito. Cairo non lascerà, dunque tocca a lui dimostrare di avere le idee chiare nell'immediato futuro. Una l'ha già dimostrata con il rinnovo di Petrachi. Il resto sarà sotto esame nell'immediato futuro.


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