Cairo: "Fa piacere ricevere i saluti di tutti i miei capitani"
Il presidente del Torino Urbano Cairo, che oggi festeggi ai quindici anni di presidenza, intervistato da Torino Channel è stato salutato dai tanti capitani che ha avuto in questi anni: "Mi ha fatto davvero piacere rivedere i miei capitani, anche il primissimo, Oscar Brevi, che è stato molto bravo, un ragazzo che ha trasmesso alla squadra valori positivi, che non ha mai mollato, arrivando in Serie A con noi a quarant'anni, ma se l'è meritato. Mi ricordo una storia, un Milan-Torino in cui non avrebbe potuto giocare perché aveva una caviglia gonfia, pur avendo dolore è comunque sceso in campo ed ha giocato facendo pure un'ottima partita. Mi ha fatto piacere rivedere Glik, capitano di un Toro che ha svoltato, facendo passi avanti importanti, dal settimo posto all'Europa League dell'anno dopo, mi spiacque venderlo perché lo avrei tenuto molto volentieri, poi lui ha fato altre esperienze ed era giusto così. Rosina è stato uno dei primissimi con me, un fringuellino mancino, faceva gol, calciava le punizioni, me ne ricordo una bellissima al Napoli. Anche Comotto lo ricordo bene, è stato un paio d'anni, poi si è fatto male, ma è rimasto un ottimo rapporto con lui".
La sua gestione è cambiata molto negli anni: "Avevo voglia di essere presidenzialista, andavo con loro in camera anche in ritiro, oggi non lo faccio più, ci pensano il direttore sportivo e il mister. Però a volte cerco di incoraggiarli, con parole dette bene nel momento giusto. Ho smesso un po' di farlo ma credo sia importante ogni tanto". Sulle amichevoli disputate: "Con il Novara la squadra era quasi completa, pur mancando Verdi e altri giocatori. Ho visto già delle cose interessanti, oggi nel primo tempo in particolare mi piace il pressing, la voglia di recuperare palla velocemente, di giocare palla a terra. Tutto questo mi piace, ed è l'idea di gioco che ha Giampaolo. Lo spirito è buono, c'è voglia di fare bene e di apprendere quei concetti nuovi. La strada è quella giusta, avanti tutta". Sulle assenze per le convocazioni: "Abbiamo sette giocatori in nazionali diverse, è una bella cosa. Chiaro che preferiremmo averli con noi, perché il tempo è poco, ma comunque averli in nazionale significa avere giocatori di qualità in rosa". Sull'inizio del campionato: "Sono due partita importanti, in questi anni non si è mai vinto a Firenze, credo forse che non si vinca da quarantacinque anni. Dobbiamo affrontarle tutte, la prima è impegnativa, così come la seconda contro l'Atalanta. Non è però che il Cagliari sia da meno o il Sassuolo o altre, dobiamo giocare con tutti e cercare di fare una buona figura".