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Cairo ha fortemente voluto Mazzarri ed ora dovrà sostenerlo

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Urbano Cairo alla presentazione di Mazzarri si è profuso nel sottolineare da quanto tempo volesse questo allenatore al Torino e quanto lo stimi per ciò che ha fatto in carriera, infatti, il presedente granata ha detto: "Finalmente sono riuscito a prendere come allenatore del Torino un tecnico come Walter Mazzarri io pensavo fin dal lontano 2007. Noi ci vediamo nel 2007 in quel caso, probabilmente, una visita anche di cortesia del mister che venne a trovarmi a Milano, ma credo che lui avesse ormai deciso poiché aveva già dato la parola, perché è un uomo di parola, per andare altrove e in quel caso, quindi, non si poté fare nulla. Mi ricordo che stemmo insieme fino alle due e mezza del mattino e ci fu un grande feeling immediato, però, si era già impegnato e fu impossibile andare avanti. Erano dieci anni, era mi pare giugno del 2007, quindi, oltre dieci anni da quando provai per la prima volta a prendere Mazzarri come allenatore. Finalmente ci sono riuscito dal punto di vista del nostro rapporto e mi fa molto piacere, non devo dire nulla io su chi sia Mazzarri perché conoscete bene la sua carriera e che cosa ha fatto come allenatore. Non cito l'Acireale e la Pistoiese, ma a partire dal Livorno con la promozione e poi la Reggina con le tre salvezze una dopo l'altra e, soprattutto, una con una penalizzazione che prima era di quindici punti e poi fu ridotta a undici. Partire con il macigno di un meno quindici è una cosa che avrebbe spaventato un po' tutti e avrebbe anche spaventato una squadra che non avrebbe dovuto lottare per la salvezza, come in quel caso la Reggina mettendole un macigno sulle spalle. E poi la Sampdoria nella quale fece subito benissimo e in seguito il grande lavoro fatto a Napoli e io mi sono rivisto le rose del Napoli di quegli anni e, insomma, devo dire che il mister ha fatto un lavoro straordinario arrivando al secondo posto nell'ultimo anno. Veramente risultati straordinari. Per me avere un tecnico come Walter Mazzarri è un sogno che si realizza e quindi, come dire, Il dispiacere della delusione per aver dovuto esonerare Mihajlovic è stato attutito dal fatto di avere con me finalmente Walter Mazzarri che stimo veramente tantissimo".

Dopo tante belle parole ed elogi è logico aspettarsi che Cairo farà di tutto per mettere Mazzarri nella migliore condizione per lavorare e di conseguenza agevolarlo per far sì che il mister ottenga dalla squadra risultati positivi. Con il mercato di gennaio in pieno svolgimento e con la squadra che è all’ottavo posto insieme a Udinese, Fiorentina e Milan ed è distaccata di due lunghezze da Sampdoria e Atalanta che occupano, appaiate, il sesto e il settimo, l’Europa League è alla portata e, quindi, se questo è il reale obiettivo stagionale anche per Cairo, il presidente non potrà non prendere all’allenatore, che tanto ha voluto e che stima, i giocatori che servono per rinforzare la rosa e che concretamente permettano di lottare fino all’ultimo istante per disputare nella prossima stagione la seconda competizione, in quanto ad importanza, del calcio europeo. La concorrenza è plurima ed agguerrita per cui nulla si può lasciare al caso e non basta che giocatori chiave come Belotti, Ljajic e Ansaldi superino gli infortuni e una volta trovata la miglior forma fisica diano con continuità il loro apporto per la causa. Come si è ampiamente notato nel recente passato gli infortuni sono sempre in agguato e se qualche giocatore non riesce a rendere al massimo la squadra non ottiene i risultati sperati e se non si hanno alternative valide sfuma tutto. Ora tocca a Cairo fare uno sforzo in più per ottenere che il Torino faccia il tanto auspicato e mai ancora realizzato salto di qualità. Se non ora che c’è l’allenatore dei sogni di Cairo, quando?


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