.

Cairo ha poco tempo per fare chiarezza sul nuovo corso del Torino

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo

Struttura dirigenziale, allenatore, linee guida per la formazione della squadra e conseguenti obiettivi da raggiungere: quattro capisaldi imprescindibili per far sì che il nuovo corso in casa Torino non sia uguale alle già viste rivoluzioni avviate in passato e che sono naufragate creando solo illusioni sfociate inevitabilmente nel malcontento di buona parte della tifoseria.

Solo il presidente Cairo può impedire che vada in onda un film già visto e può farlo dicendo pubblicamente quali sono i suoi intenti. In tempi di fase 2 dettati dalla pandemia da Covid-19 non è facile visto che al momento le conferenze stampa, almeno quelle riguardanti il calcio, non ci sono, quindi, manca la possibilità di fare domande dirette e sentire le risposte in un contesto di pluralismo di organi d’informazione, sarebbe troppo parziale qualche intervista rilasciata ad hoc solo a poche testate giornalistiche poiché questo inevitabilmente può portare allo scetticismo nei confronti del nuovo corso al Torino. Scetticismo che di per sé non dovrebbe esserci, ma che nasce da quanto si è già verificato più volte in passato.

Ieri è arrivato il via libera del Consiglio di Lega a Vagnati di operare immediatamente per il Torino. L’arrivo del nuovo direttore sportivo dovrebbe far tornare Massimo Bava ad occuparsi del settore giovanile, non si può a lungo avere l’incertezza se ciò avverrà. Vaganti dovrebbe portarsi dietro anche uomini di sua fiducia, Specchia, Bernardelli, Andreini, e se così avverrà c’è da chiarire che fine faranno gli attuali collaboratori di Bava. Capitolo allenatore, Longo deve poter lavorare con “pieni poteri e massima autorità verso i giocatori” e non da prossimo partente, in fin dei conti il Torino, se riprenderà il campionato, deve garantirsi la permanenza in Serie A. Le linee guida della formazione della squadra del prossimo anno partono da chi sarà l’allenatore, ma chiunque esso sia deve sapere se avrà a che fare con un gruppo con un certo numero di giocatori esperti o con una prevalenza di calciatori giovani da far crescere e altri da rilanciare. Rimarranno i top Sirigu e Belotti o andranno via? C’è sempre l’intenzione di prolungare i contratti di Ansaldi, De Silvestri e Ujkani? E’ evidente che poi in base a come sarà formata la rosa si potranno porre degli obiettivi oppure degli altri.
Fare chiarezza e dare risposte esaurienti a queste e ad altre domande al più presto tocca al presidente Cairo. Si attende fiduciosi e si spera che la fiducia nel frattempo non si trasformi in scetticismo: c’è tanta voglia di un Toro nuovo e ambizioso.


Altre notizie
PUBBLICITÀ