Cairo ospite a Open Mind: "La positività è il sapore della vita"
“Open Mind”, ovvero mente aperta. E’ un progetto organizzato dalla Città di Torino con l’obiettivo di far incontrare e confrontare giovani e personaggi di spicco della realtà torinese. L’opportunità data ai ragazzi è di poter letteralmente interrogare politici, imprenditori, sportivi e altri, sul loro percorso di vita, sulle loro passioni, i loro successi e la loro visione del mondo degli adulti.
Questa mattina, è stato il Presidente Urbano Cairo a dare “lezioni” ai tantissimi giovani e non, accorsi in Piazza Castello “nella speranza di trasmettere loro soprattutto positività. Appena mi hanno proposto di intervenire a questo progetto, mi sono sentito onorato e incapace di dire di no”. Le domande per il Presidente fioccano da un lato all’altro dello stand e variano dalle più ovvie e di pura curiosità, a quelle che riguardano il percorso che lo ha portato a dirigere una squadra di calcio importante come il Torino e sul Torino che verrà. “Quello che sto facendo è quello che sognavo di fare fin da bambino: volevo diventare un calciatore e ci sono andato vicino diventando il presidente di tanti calciatori, da sempre amo la lettura e ora sono un editore. Per tutto questo comunque credo di non dover dire grazie a nessuno. Mi hanno dato un’opportunità e ce la sto mettendo tutta per portarla avanti nel migliore dei modi. Nella vita la fortuna è importante. Tutto è possibile e ognuno di noi sa quello che può o non può fare. Non ho paura di niente che sia materiale, ho solo paura della morte perché è l’unica cosa che nessuno ha ancora capito come sconfiggere”.
Sono parole quasi profetiche queste, davanti alle quali i ragazzi nascosti da cappellini e felpe con il cappuccio, rimangono assorti e a bocca aperta. C’è poi chi vuole sapere qual è il giocatore più forte che il Toro abbia mai avuto, domanda dopo la quale si alza un coro unanime che osanna la figura di Rosina, anche se il Presidente è convinto che i veri campioni siano quelli rimasti qui a sudare per ritrovare la Serie A. “Abbiamo degli ottimi giocatori tra cui Sereni, Di Michele, Bianchi, non a caso quest’ultimo è capocannoniere con 9 gol fatti su 11 partite. Il Toro è una squadra, non può e non deve puntare sulle individualità. Il Campionato è ancora lungo e per adesso so solo che siamo terzi con 20 punti, sotto due grandi rivelazioni quali Ancona e Frosinone. L’importante è fare gol e prenderne pochi: siamo la seconda miglior difesa del campionato e questo mi fa ben sperare!”.
Insomma chi meglio di un Presidente-imprenditore alla mano come Cairo, poteva permettere il libero sfogo a dei giovani che vedono la fama, l’essere riconosciuti per strada o il firmare autografi come un traguardo da raggiungere con le unghie e i denti. “ Ricordatevi ragazzi che la competizione è il sale della vita. A volte vuol dire perdere, ma è sempre uno stimolo a fare meglio”.