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Cairo: "Sono contento del VAR, ma trovo assurdo che spesso gli arbitri non lo utilizzino"

di Alex Bembi

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha parlato ai microfoni di Radio Uno giudicando la prima parte della stagione della sua squadra: "Questo Torino mi soddisfa anche se tutto è migliorabile. Siamo a tre punti dalla Champions e su 8 partite abbiamo avuto 4 partite in cui ci hanno fatto arrabbiare con gli arbitraggi. Dalla sfida contro la Roma all'annullamento del gol di Berenguer, fino al gol del Frosinone che non c'era per fallo su Sirigu. Oggi il Toro con quei tre punti lasciati per strada, saremmo al terzo posto a pari merito con la Lazio". Il numero uno granata ha poi lungamente parlato del VAR, la tecnologia con cui il Toro sta avendo diversi problemi per l'utilizzo (o meglio, il mancato utilizzo) che ne fanno gli arbitri nelle partite dei granata: "E' assurdo che ci sia il VAR se poi gli arbitri non viene utilizzato. A me ha sempre convinto ed ero molto contento dell'inserimento della tecnologia. Però se dopo un anno siamo ancora qui ad avere un arbitro appena arrivato in Serie A che decide di non utilizzare il VAR per capire come è andata un'azione importante, è dura. Il fatto di voler restare ancorati sulle proprie decisioni, soprattutto se si è giovani, il tema è grave. In ogni caso sono paziente e capisco che ci sia bisogno di tempo per i giovani arbitri di capire tutto. Io penso che dovremmo fare come nella pallavolo con almeno una chiamata da parte di capitano o allenatore per costringere l'arbitro a rivedere l'azione al VAR. Dopo un anno credo che tutto dovrebbe essere capito, anche perché i nostri arbitri sono molto bravi. Se penso a Valeri che fischia nel momento in cui la palla entra in porta contro l'Udinese, vanificando la possibilità di rivedere e convalidare il gol successivamente, non capisco. Passi ufficiali o proposte per migliorare il VAR? Io non ho mai fatto incontri o richieste a nessuno. Voglio che le cose vengano fatte alla luce del sole e non credo che ci sia bisogno di passi ufficiali se poi andiamo pubblicamente a dichiarare il nostro umore relativo a questo inizio di torneo. Se qualcuno volesse raccogliere le mie idee, basterebbe un attimo, vista l'intelligenza delle persone che sono a capo degli arbitri". 

L'argomento poi si è spostato sui giocatori, affrontando il momento di Andrea Belotti, escluso da Mancini dalle convocazione dell'Italia: "Credo che Mancini stia facendo una selezione ad ampio raggio per vedere tutti e in questo caso ha scelto altri anziché Belotti. Lui deve pensare solo ad allenarsi bene con la squadra e ritornare più forte di prima, fare gol e mettere in difficoltà il ct. A volte doversi riconquistare un qualcosa che tu senti tua, può essere positivo. Io rispetto assolutamente le decisioni prese da Mancini e ci mancherebbe altro. La gestione di Ljajic? Lui preferiva una squadra dove potesse giocare con continuità. E' una scelta che ha fatto lui col suo agente e la sua famiglia. Avendo molti buoni giocatori abbiamo deciso di dargli il via libera. Soriano è in grande crescita e dimostrerà presto di essere un grande fantasista. Anche Iago Falque è molto bravo in quel ruolo. Avendo Ljajic scelto una strada diversa, diventa difficile trattenerlo". 


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