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Cairo: "Sono molto carico per la ripresa del campionato"

di M. V.

Intervistato da Radio24, il presidente del Torino Urbano Cairo ha parlato della scelta definitiva di riprendere il calcio con giocato: "Nel momento in cui si decide di partire io sono in pista per cercare di farlo al meglio, oggi ero a Torino è ho visto l'allenamento, parlando con mister e con Vagnati. All'inizio pareva che fosse opportuno non ricominciare, ma adesso le cose vanno meglio e secondo me è giusto riprendere. Io sono molto carico. Non sappiamo come andrà a finire e se finirà, oggi è giusto rimettersi in pista seguendo quanto fatto in Germania". Sulla possibilità di nuovi contagi: "Sono molto preoccupato, ma questo è un tema che tocca tutti, non solo il Toro. Io faccio parte della Lega Calcio, sono in tanti a decidere e visto che si è deciso per la ripresa è giusto seguire al meglio".

Il piano B pare essere quello dei play off e dei play out: "I play off ed anche i play out dovrebbero essere stabiliti prima, esistono, ma si sa dall'inizio. A un certo punto se si interrompe il campionato è perché c'è un problema, ci sono troppe cose da tenere in considerazione, cambiare all'improvviso è una forzatura che non ha molto senso". Sui rischi per i giocatori fuori dal campo: "Sarebbe auspicabile che si comportassero da professionisti, ma la linea di comportamento è generale, non solo per i calciatori. Piuttosto ci sarà un periodo in cui si giocherà sotto il caldo cocente per tre volte alla settimana, l'impegno non consentirà tante distrazioni". Sulla gestione dell'emergenza: "Forse si potevano anticipare i tempi, ma tutto sommato credo che si sia fatto molto bene, specialmente in relazione a quanto visto negli altri paesi dove si sono mossi più tardi".

In relazione alla ripresa economica: "Bisogna dare liquidità alle aziende e togliere alcuni adempimenti fiscali per dare respiro. E poi sarebbe bene utilizzare al meglio i fondi europei che sono molto importanti". Sulla possibilità di entrare in politica: "Non è detto che lo farò, adesso sono talmente impegnato che non posso neppure pensarci, soprattutto per il discorso relativo al Coronavirus che ha toccato anche noi da vicino, ma rimango del parere che mai dire mai sia una buona filosofia". 


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