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Cairo spendere una ventina di milioni (forse meno) per João Pedro era troppo? Lo si è proprio visto!

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo

Cambiano gli allenatori, ma i problemi del Torino rimangono sempre gli stessi. Se si concede un intero tempo agli avversari è poi difficile sfangarla. Ed è quello che è accaduto ieri pomeriggio al Torino con il Cagliari: dopo il gol iniziale realizzato su rigore dal solito Belotti i granata si sono persi per il resto della prima frazione di gioco. Eppure la partita sembrava essersi incanalata su binari positivi, ma anziché utilizzare da propulsore il vantaggio per renderlo più corposo si è assistito all’esatto contrario, infatti, è stato il Cagliari a darsi una svegliata e a ribaltare la situazione portandosi sul 2 a 1 in un quarto d’ora: al 4’ la rete di Belotti, al 12’ quella di João Pedro e al 19’ quella di Simeone. E intanto il Torino? Lyanco in area non è stato sufficientemente attento e di conseguenza reattivo, Zappa e Nandez hanno messo in difficoltà Rodriguez e Linetty. Meïté è stato confusionario e ha commesso errori in sequenza. Rincon non essendo un regista non è riuscito ad impostare in modo proficuo. E’ manca una spalla adeguata per Belotti, Bonazzoli magari lo diventerà, però, ci vorrà del tempo. E persino Sirigu a differenza del solito non è stato impeccabile. E nel complesso troppi errori individuali: di posizionamento, sui passaggi con conseguente perdita di palla soprattutto a centrocampo, sui cross e sui tiri con potenziali occasioni che sfumavano. Il tutto condito da una manovra lenta e quindi prevedibile e da scarsissimo movimento della maggior parte dei giocatori in fase di non possesso palla. Insomma la fotocopia di tante partite della scorsa stagione e non solo.

Nella ripresa una reazione c’è stata da parte del Torino e Belotti ha segnato il gol del momentaneo pareggio (49’), ma è arrivata immancabile anche la rete di Simeone (73’) che è valsa la vittoria del Cagliari e non é bastato che i granata abbiano provato ad agguantare il pareggio andando anche all’arrembaggio nel finale perché c’è una sottile differenza fra il creare occasioni da gol e segnare: Meïté conclusione dal limite troppo centrale (52’), tiro di Rincon fuori misura (59’), altro tiro questa volta dalla distanza di Meïté finto di poco a lato (71’), colpo di testa di Belotti sopra la traversa (83’), tiro di Verdi anche in questo caso sopra la traversa (93’), rovesciata di Belotti deviata da Cragno (94’).

Ma le colpe di chi sono? Certamente dei giocatori che vanno in campo per gli errori che commettono o in alcuni casi per l’indolenza che sfoderano. Senza dubbio anche di Giampaolo che pur non avendo il regista e il trequartista di ruolo sta provando comunque a far giocare la squadra con il 4-3-1-2 a differenza ad esempio di Di Francesco che anche lui non ha ricevuto i giocatori adatti al suo modulo, ma che lo ha cambiato adeguandosi a chi ha a disposizione. Ma forse le colpe più gravi sono da attribuire al presidente Cairo che ha deciso di prendere come allenatore Giampaolo ben sapendo che non deroga da un preciso sistema di gioco e poi non gli ha fornito i giocatori adatti a svilupparlo facendo leva sul fatto che tanto è un allenatore che insegna calcio. Un esempio lampante su tutti: João Pedro non solo nella parte finale del calciomercato era entrato nelle mire del Torino e il Cagliari lo avrebbe anche ceduto a fronte del pagamento di 20 milioni di euro, ma Cairo non ha accettato di sborsare una tale cifra, che avrebbe potuto anche essere un po’ inferiore con una trattativa veloce e ben condotta, e invece voleva inserire contropartite tecniche e per la precisione Verdi o Zaza oppure anche Millico o Edera e magari pure ricavarci qualche cosa, ma ai sardi non interessavano questi giocatori. Morale della favola, João Pedro è rimasto al Cagliari e ieri ha contribuito alla vittoria non solo segnando un gol, ma anche disputando una partita con giocate importanti a favore della sua squadra. Nessuno nega che evitare il rosso nei conti societari sia cosa buona e giusta, ma alle volte spendere un pochino di più e soprattutto spendere bene può essere la soluzione più idonea e magari a medio termine anche trasformarsi in un affare. E intanto il Torino dopo tre partite si trova con zero punti in classifica solo soletto all’ultimo posto, ma qualcuno dirà che deve recuperare la partita con il Genoa e si è solo all’inizio del campionato.
E già lo si è proprio visto che João Pedro non era un acquisto da farsi per il Torino.