Cairo tace, Mazzarri non è a rischio. Però se a Roma non arriva un risultato positivo...
Non ci sono bisbigli e nemmeno rumors in vista in casa Toro per un possibile addio di Walter Mazzarri dopo la debacle in casa contro la Spal. Cairo non ha parlato dopo la sconfitta, fatto abbastanza normale, considerando anche la contestazione in atto nei suoi confronti. Una settimana di tempo per riflettere tutti quanti prima di ricominciare, dopo le festività natalizie.
Tuttavia Roma potrebbe essere il crocevia della storia di Mazzarri al Toro, com'è successo con Vincenzo Montella alla Fiorentina. In caso di un'altra sconfitta allora la dirigenza granata dovrà prendere seriamente in considerazione di cambiare qualcosa nel suo asset tecnico, anche in vista del mercato di gennaio. A meno che non si accontenti di un campionato mediocre, senza velleità di classifica, vivacchiare e arrivare ad una tranquilla salvezza, ma senza avere ambizioni europee. Per poi, eventualmente, cambiare tutto a giugno.
Su questo starà riflettendo Cairo, un pugno forte all'inizio del 2020, oppure attendere tempi migliori per ricominciare un nuovo progetto nella prossima estate, rischiando anche di perdere qualche giocatore di forte impatto nell'economia della squadra.
Nella notte si dice che Mazzarri sia stato confermato, anche se il tecnico si è sentito in bilico. Comunque sia si affaccerebbe l'ombra di Davide Nicola, in buoni rapporti con il presidente.
Finora le squadre che hanno cambiato allenatore non hanno ottenuto nulla di positivo, tranne forse la Sampdoria, che ha trovato sul mercato un signor allenatore come Ranieri. Adesso i tecnici liberi di valore non ce ne sono molti, considerando che Allegri e Spalletti attendono chance di altissimo livello. Restano in ballo alcuni ex come Gianni De Biasi (il suo ritorno stuzzica la tifoseria granata), Davide Nicola appunot, o Moreno Longo, oppure gente come Roberto Donadoni o Cesare Prandelli.
A proposito di Donadoni, la Fiorentina ha sondato il terreno per riportarlo in Italia dallo Schenzen in Cina, ma liberarlo dal suo contratto è troppo esoso, per cui non se ne fa nulla. Di certo Cairo non farebbe follie nel prendere un allenatore sotto contratto all'estero. Da qui l'idea che è meglio continuare con il tecnico livornese, salvo un crollo senza ripresa strada facendo.
Ma per la tifoseria granata il problema non è solo il mister, ma quello che vuole fare Cairo nell'immediato futuro. Si ha l'impressione che la luna di miele sia terminata da un pezzo. Il famoso progetto è ancora a divenire...