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Cairo: "Un errore togliere il decreto crescita"

di Marina Beccuti

Urbano Cairo ha parlato al termine della riunione tra presidenti, dirigenti di Serie A e il presidente della FIGC Gravina, che si è svolta a Roma stamattina, per parlare del futuro del calcio italiano.

"Abbiamo perso nell'ultimo anno un miliardo e trecento milioni, sono debiti finanziari importanti. E' un calcio che ha delle difficoltà importanti dal Covid in poi, ha avuto delle difficoltà notevolissime e questo va migliorato. Il tema è chiaro: i costi aumentano e va tutto a vantaggio dei calciatori e degli allenatori. Al contempo, i ricavi diminuiscono. In questo modo si perdono un sacco di soldi e non si riesce più a mantenere un'attività sostenibile", ha detto il presidente granata.

Cairo ha aggiunto: "Lo Stato e il Governo non danno il minimo aiuto: il Decreto Crescita era un vantaggio per il Governo perché se io vado a prendere Lukaku e lo porto in Italia e lui guadagna otto milioni di euro allo Stato va comunque un importante contributo di circa due milioni di euro. E poi hai anche un giocatore forte che dà lustro al campionato. Togliendo il Decreto Crescita, penalizzi il calcio senza avvantaggiare nessuno, nemmeno lo Stato".

Cairo in conclusione ha detto: "Dovrebbero esserci dei tax credit rispetto agli investimenti nei vivai. Nel cinema ci sono e invece a noi no. C'è poi il tema del betting che vale 16 miliardi di euro e dal quale noi non prendiamo un centesimo. Anzi, non si può neanche avere degli sponsor legati al betting, mentre lo Stato guadagna cifre importanti da quei sedici miliardi".


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