Caso Belotti: va scongiurata la sconfitta per tutti e il Toro non può perdere
Fonte: Elena Rossin
Entro sera ci sarà il faccia a faccia tra Ivan Juric e Andrea Belotti e questo porterà a una svolta che porrà fine al tormentone: il capitano resta al Torino oppure va via. Rimarrà comunque la spada di Damocle fino al 31 agosto, giorno di chiusura del calciomercato, ma a meno di clamorose offerte dopo che il mister e il giocatore si saranno parlati si andrà in una direzione oppure nell’altra senza grandi ripensamenti.
La “partita” è molto delicata per tutti sia che Belotti resti sia che vada via e il rischio che alla fine ne escano tutti sconfitti non è piccolo. Questo evidentemente è cosa da scongiurare. Certo il “Gallo” potrebbe restare e disputare un’ottima stagione e il Torino ottenere un buon piazzamento grazie ai suoi gol e sarebbe auspicabile, così come Belotti va via fa bene dove andrà e il Torino anche senza di lui disputa un buon campionato. Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Andrea resta, ma come accaduto nelle ultime due stagioni per motivi vari la squadra non ingrana bene e non basta Juric a dare la svolta e nemmeno il capitano riesce a trascinare la squadra. Oppure Belotti resta però non scatta del tutto il feeling con Juric e questo avrebbe più o meno ripercussioni sulla squadra. Con lo scenario opposto e di conseguenza con il “Gallo” che va via può rimanere il problema di chi fa gol, un po’ com’è accaduto nelle ultime due amichevoli con Al Fateh e Rennes, e allora prima o poi ci sarebbero i mugugni perché non si è fatto di tutto per trattenere Belotti e se Andrea nella nuova squadra segnasse con continuità le polemiche dilagherebbero finendo per essere un boomerang anche per Juric.
Lo stesso Belotti rischia. Infatti, se rimanesse non pienamente soddisfatto entrerebbe in rotta di collisione con Juric. Se andrà via, ma non riuscirà a ritagliarsi spazi nella nuova squadra, un po’ come capitò a Cerci trasferendosi all’Atlético Madrid e Immobile prima al Borussia Dortmund e poi al Siviglia, non sarà positivo per lui. Nel campionato dove l’Italia deve qualificarsi per il Mondiale in Qatar che si disputerà fra i 21 novembre e il 18 dicembre 2022 e la fase finale della Nations League a ottobre con gli Azzurri in semifinale il “Gallo” non può permettersi di restare una riserva come accaduto all’Europeo, altrimenti rischia se qualche altro attaccante si mette in mostra in campionato di non andare al Mondiale.
Anche la società granata deve gestire bene il caso Belotti perché in caso di permanenza gli avrà rinnovato il contratto a cifre finora mai viste nell’era Cairo, con i bonus arriverà a quasi 4 milioni di euro a stagione, oppure lo perderà a parametro zero la prossima stagione con evidente danno. Se andrà via, all’estero Zenit San Pietroburgo e Siviglia hanno manifestato interesse seppur quello degli spagnoli sembra essersi raffreddato parecchio e in Italia al momento Atalanta e Fiorentina sono le possibili destinazioni in caso s’inneschi il giro degli attaccanti che vedono coinvolti anche Lukaku, Zapata e Vlahovic, il Torino dovrà monetizzare al meglio, finora le richieste sono oscillate fra i 30 e i 35 mln e le offerte tra i 15 e i 18 mln, e poi il gruzzolo dovrà essere reinvestito per rinforzare la squadra e si sa che mancano un trequartista, in ballo ci sono Messias e Orsolini, serve un centrocampista, i nomi più gettonati sono quelli Amrabat e Maggiore, di un difensore centrale che sia la riserva valida di Bremer o comunque che possa essere utilizzato anche come alternativa a Izzo e Buongiorno, Caldara e Pezzella i più papabili, e un attaccante andasse via appunto Belotti.
Il caso Belotti va risolto subito e nel migliore dei modi per tutti. Il giocatore ha dato tanto al Torino e può fare molto ancora. Il Torino merita un attaccante che segni con continuità trascinando la squadra e un posto in classifica rispettoso della storia granata e non di certo salvarsi per il rotto della cuffia.