Caso Maksimovic prima della Coppa Italia e con la difesa dimezzata
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Il tempismo è tutto nella vita o forse no, ma sicuramente non convocare Maksimovic perché vuole accasarsi al Napoli è almeno una cosa curiosa. Certo affrontare la Pro Vercelli che milita in serie B non sarà la partita più impegnativa della stagione, ma c’è pur sempre in palio il passaggio del turno in Coppa Italia, competizione che da mister Mihajlovic è stata definita un obiettivo, e la difesa del Torino per giunta è ridotta ai minimi termini. Infatti, Ajeti, Avelar, Jansson, Molinaro e Zappacosta sono indisponibili, tanto che per la partita di questa sera Mihajlovic ha dovuto convocare i Primavera Auriletto e Stanghellini.
Il Torino probabilmente passerà il turno e non risentirà più di tanto per questa defezione, ma obbligare Maksimovic, almeno per la gara di oggi, a rispettare il suo impegno sancito da un contratto in essere non sarebbe stato un’eresia, vero che se si fosse fatto male avrebbe messo a rischio il suo trasferimento e forse il giocatore stesso non aveva intenzione di giocare, ma un professionista sotto contratto ha degli obblighi che vanno rispettati e quindi deve presentarsi all’allenamento (secondo fonti non confermate dalle parti ieri avrebbe dato forfait) e darsi disponibile per la convocazione, se l’allenatore lo ritiene opportuno, e poi andare in campo e giocare per giunta bene.
Alcune considerazioni vanno fatte sui giochi di forza fra calciatori che hanno proposte altrove decisamente più remunerative e società che li vogliono trattenere blindandoli con contratti lunghi e stipendi normali e che comunque alla fine ottengono dalla loro cessione grandi plusvalenze. Il caso Maksimovic in tal senso è emblematico perché già la scorsa estate il giocatore aveva avuto un’offerta dal Napoli e il Torino non lo lasciò andare via perché non riteneva la proposta del club partenopeo adeguata al valore che dava al cartellino e, infatti, anche nella scorsa stagione il difensore, dall’allora mister granata Ventura, non fu mandato in campo nel terzo turno di Coppa Italia perché ritenuto distratto dalle voci di mercato. Far ripetere a distanza di un anno la stessa situazione è bizzarro, per non dire masochistico.
Nel Torino finora era valsa la regola non scritta che dopo una stagione ancora passata in granata il calciatore che aveva offerte importanti e chiedeva di essere ceduto era accontentato. Lo è stato in tempi recenti per Darmian e Glik ed è evidente che Maksimovic ritenga logico ricevere lo stesso trattamento degli ex compagni.
Dall’altra parte la società non vorrebbe cedere più di un big a stagione e in questa sessione di mercato ha già detto addio Glik, tra l’altro anche lui un difensore. Ma è ben poco comprensibile che sapendo che Maksimovic aveva offerte economiche che non sarebbero state pareggiate (2 milioni di euro a stagione), senza contare la possibilità di giocare in Europa, la società non abbia per tempo individuato un valido sostituto e che al tredici di agosto si sia ancora con il tira e molla fra le parti.
E’ altrettanto poco comprensibile che nel tentativo di accontentare Mihajlovic, che vorrebbe trattenere Maksimovic, il Torino continui a declinare le offerte del Napoli, anche ora che sembrano essere arrivate a 25 milioni. Sarebbe stato molto più lineare e conveniente per il Torino trovare già a giungo un difensore centrale e lasciare andare via Maksimovic, così oggi Mihajlovic avrebbe un problema in meno.
Molto probabilmente la telenovela si concluderà con il difensore che andrà al Napoli e De Silvestri e Simunovic o Tomovic che approderanno in granata più un gruzzoletto nelle casse della società, ma rimarrà il fatto che la vicenda poteva essere condotta meglio. Pensare a un’impuntata del Torino che trattiene Maksimovic per un altro anno, con il giocatore assolutamente scontento, è a dire poco una fesseria colossale, che non si vuole neppure prendere in considerazione.