.

Cerci, Doveri, la Juve … storielle … il Torino pensi a giocare e a segnare

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

Dieci punti nelle ultime nove partite non sono un granché tenuto conto che Frosinone, Verona, Sampdoria, Chievo, Palermo e Carpi, ovvero ben sei squadre, quando sono state affrontate dal Torino avevano meno punti dei granata e anche oggi solo il Chievo ha un punto in più. Domenica il Genoa è un altro di quegli avversari che sono alla portata e ha due punti in meno in classifica, quindi è lecito pretendere che il Torino disputi una partita votata alla ricerca della vittoria. Votata non significa che debba creare occasioni da gol senza concretarle in reti, ma che effettivamente segni in modo che dopo il triplice fischio finale non ci siano rimpianti.

Domenica non sarà la prima volta che le strade di Cerci e del Torino torneranno ad incrociarsi su sponde opposte, il giocatore dopo aver vissuto  in granata il momento più fulgido della sua carriera ha deciso di cercare altra e più alta gloria altrove dovendo poi fare i conti con realtà in cui non solo non era fra i big della squadra, ma neppure fra i primi comprimari. Ci sta che nel Genoa Alessio stia ritrovando una forma che gli permetta di esprimere il suo potenziale, ma quasi nessun giocatore al mondo riesce a fare la differenza da solo, le sue caratteristiche Ventura e i suoi ex compagni le conoscono benissimo e limitarlo dovrebbe appartenere alla routine. La sfida fra Genoa e Torino sarà arbitrata da Doveri che aveva diretto il famigerato derby di Coppa Italia perso con gravi colpe dal Torino, ma con la mancata seconda ammonizione a Zaza. Per quanto un arbitro possa incidere con le decisioni che prende su una gara, mai influirà, però, sull’atteggiamento con il quale fin dal primo istante adotta chi va in campo, né su com’è stata impostata la partita e neppure su chi gioca e su chi si accomoda in panchina e se e quando eventualmente entra e al posto di chi. E a proposito di Juventus proprio i bianconeri saranno i prossimi avversari, nulla di peggio potrebbero fare i granata che essere deconcentrati con il Genoa a già pensare, o anche farlo solo in parte, al derby.  

Il Torino, per usare una di quelle frasi che il suo allenatore non vuole più pronunciare, è artefice del proprio destino con il Genoa. Dipende solo dai giocatori e da Ventura mettersi nella condizione di affrontare il Genoa senza handicap e con la giusta concentrazione, senza sprecare energie inutilmente in modo da essere chirurgici nei passaggi, nei cross e soprattutto nei tiri finali.


Altre notizie
PUBBLICITÀ