Cerci e Immobile sono essenziali, ma il Torino non può essere solo loro
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ormai ogni volta che la palla arriva dalle parti di Cerci due o anche tre giocatori avversari lo circondano per impedirgli di avanzare palla al piede e poi accentrarsi per tirare in porta o servire un compagno, discorso simile per Immobile anche lui sorvegliato speciale. E’ del tutto normale che a una delle coppie d’attacco più prolifiche del campionato sia riservato un trattamento simile, gli allenatori delle altre squadre hanno preso le misure e non sono così stolti da non approfittare del fatto che se s’imbrigliano Cerci e Immobile il Torino diventa prevedibile e soprattutto fatica moltissimo a segnare, anzi praticamente non segna proprio.
Ora che è diventato palese a tutti quali sono i pregi di Cerci e Immobile e anche quali sono i difetti tocca a Ventura trovare soluzioni per far sì che altri giocatori riescano a fare la differenza. In fin dei conti se su Cerci o Immobile viene raddoppiata la marcatura vuol dire che qualche altro giocatore granata usufruisce di totale libertà, quindi ha la possibilità di agire indisturbato. Ovviamente Ventura i miracoli non li può fare e deve basare le soluzioni sugli uomini che ha a disposizione, però l’organico del Torino non è così mal ridotto perché di giocatori che possono dare di più di quello che si è visto nelle ultime partite ce ne sono. Da El Kaddouri, e Farnerud, tanto per citare due nomi, si può pretendere di più se li si mette nella condizione di agire come meglio sanno, costringendoli ad effettuare giocate che non sono del tutto nelle loro corde se ne riduce di molto il potenziale, ma questo vale per tutti i giocatori.
Con il Napoli sarà una partita molto difficile per il Torino e l’assenza di Vives per squalifica e di Masiello e Pasquale per infortunio peseranno e non poco. Il Torino dovrà arginare i vari Higuain, Callejon, Mertens, Hamsik, Pandev, a prescindere se saranno schierati titolari o se subentreranno nel corso della partita. La velocità e la capacità di inventare giocate da parte dei centrocampisti e degli attaccanti a disposizione di Benitez può creare problemi a qualsiasi squadra e se anche la difesa non è così impenetrabile, oltre tutto non ci sarà neppure Maggio fermato da un pneumotorace dovuto a una pallonata ricevuta a Oporto, c’è sempre Pepe Reina che fra i pali è una grande garanzia ed è capace di evitare gol praticamente fatti.
Ventura quindi ancora di più dovrà strutturare il centrocampo in modo tale che dia sì una mano alla difesa, ma che non si voti solo alla fase difensiva altrimenti finisce che prima o poi, a furia di provare a tirare in porta, il Napoli segna e il Torino, non presentandosi dalle parti di Reina o facendolo molto poco, ben difficilmente riuscirà a depositare la palla nella rete dei partenopei. Il centrocampo del Torino dovrà far di tutto per riuscire a tenere lontani dall’area di Padelli i giocatori del Napoli supportando adeguatamente Cerci e Immobile, ma anche facendo sì che altri compagni stazionino dalle parti di Reina in modo tale da mettere pressione ai partenopei, cercando di farli incappare in qualche errore e creando quindi l’opportunità di segnare. Darmian, El Kaddouri, Farnerud, Kurtic, ma anche sfruttando inserimenti opportuni Moretti, Maksimovic e Glik o Bovo hanno la capacità di presentarsi al tiro finale e dovranno sfruttarla così come Vesovic e Tachtsidis.
Determinazione e coraggio non sono garanzia di successo, ma costituiscono la condizione giusta per raggiungerlo, la sfrontatezza e la presunzione sono doti negative però anche la pusillanimità non lo è meno.