.

Che almeno l’amor proprio pungoli il Torino a non farsi schiantare dalla Juventus

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Belotti e Alex Sandro

Senza scomodare il Cuore Toro o i valori granata che appartengono oramai solo ai Tifosi, proprio quelli con la “T” maiuscola perché ormai anche fra loro bisogna fare un distinguo, si spera che questa sera quando i giocatori del Torino entreranno in campo per affrontare la Juventus siano pungolati dall’amor proprio in modo da essere spinti a non sfigurare nei confronti dei bianconeri. Che abbiano almeno la coscienza, visto che sono ben pagati per farlo, di giocare con impegno dal primo all’ultimo istante senza approcciare mollemente o avere cali di concentrazione, che lo facciano pure pensando in modo egoistico solo a loro stessi, ma che lo facciano. Se è vero che la Juventus è prima in classifica e che ha ben quindici punti in più, il doppio più altri cinque di quelli accumulati fin qui da loro, che non ha finora mai perso, mentre loro già cinque volte e ben quattro con squadre assolutamente alla portata (Lecce, Sampdoria, Parma e Udinese), comunque i giocatori del Torino nel loro potenziale non sono così scarsi da non poter almeno vendere cara la pelle nel confronto diretto con quelli bianconeri.

Le partite si possono vincere, pareggiare o perdere, ma è sempre il come che fa la differenza già nelle vittorie figuriamoci nelle sconfitte. Il Torino è stato mandato in ritiro dopo la sconfitta di mercoledì sera con la Lazio, è stato blindato, non c’è stata neppure la conferenza stampa pre partita dell’allenatore Mazzarri, per volere della società per cercare di ricompattarlo e forse anche di isolarlo dal crescente malumore della piazza, prestazione mediocre dopo prestazione mediocre persino la curva Maratona ha deciso di fischiare per far capire ai giocatori e alla società che la misura era colma. L’assenza di un sano spirito critico è indice che non si tiene veramente alla causa e non di attaccamento.

Tutti sono sotto la lente d’ingrandimento e tutti sono sotto esame. La società, che ha fatto la campagna acquisti e che gestiste tutto, l’allenatore, che ha avvallato le scelte di mercato e che decide come far giocare la squadra e chi schierare se dall’inizio o a partita in corso, i giocatori, che sono quelli che vanno in campo e di fatto determinano la prestazione e il risultato. Tifosi e critica sono alla finestra a osservare che cosa accadrà questa sera e di conseguenza esprimeranno il loro giudizio pronti a ribaltarlo se in campo si vedranno cose diverse da quelle che finora sono state espresse dai giocatori. Tutti sanno che la Juventus è più forte del Torino, tutti sanno che l’arbitro con i suoi assistenti e i varisti possono incidere sul risultato finale, ma questo non significa che i giocatori in campo non debbano dare il massimo e il meglio e che allenatore e società non abbiano responsabilità se i giocatori non lo fanno. Non si pretende che la partita sia giocata dando l’anima per i tifosi o per la maglia, ma almeno per loro stessi sì.


Altre notizie
PUBBLICITÀ