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Chi con Quagliarella? Hernandez, Zapata, Giovinco o Botta

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Gioco e mercato sono le due “medicine”, magari un po’ amare, che guariranno il Torino da quello che è sempre stato un po’ il suo tallone d’Achille e che solo nella passata stagione sembrava essere stato debellato. Già ma l’anno scorso Immobile e Cerci si erano rivelati la coppia d’attacco per eccellenza, trentacinque gol in due, peccato che il primo sia stato ceduto e il secondo stia per esserlo. Certo sono arrivati Quagliarella e il giovane Martinez e per dirla tutta Cerci non è stato ancora ceduto, ma obiettivamente oggi chi scommetterebbe un euro sul fatto che Alessio sicuramente rimarrà in granata? A completare l’attacco ci sono anche Barreto e Larrondo, ma lo si è visto chiaramente giovedì sera a Spalato che la loro mira difetta e di conseguenza non si può solo sperare che riescano a correggere il tiro e che Quagliarella e Martinez riescano ad imitare quanto fatto da Immobile e Cerci, oppure che alla fine Alessio resti al Torino e che con gli altri compagni di reparto ripeta l’impresa dell’anno scorso.

 

Quagliarella non è ancora al top della forma e va preservato, Martinez è giovane e non ha mai giocato in Italia quindi ha bisogno di apprendistato per far suo il gioco di Ventura, Cerci viene tenuto nel limbo in vista della cessione, tutto ciò ha portato a far ricadere il peso dell’attacco principalmente sulle spalle di Barreto e Larrondo. Per fortuna lo zero a zero con il Rnk Split non ha compromesso il passaggio del turno e giovedì il Torino può centrare l’obiettivo di accedere alla fase a gironi dell’Europa League, ma è indubbio che si sia complicato la vita non sfruttando almeno quattro nitide occasioni da gol, che se fossero capitate sui piedi di Quagliarella c’è da giurarci che a dir poco un gol lo avrebbe segnato, molto probabilmente due se non tre. Per carità con le supposizioni non si vincono le partite, però è evidente che a nove giorni dalla chiusura del calciomercato il Torino deve assolutamente trovare un attaccante di qualità perché il solo Quagliarella non può bastare neppure se la squadra dovesse preoccuparsi solo di giocare il campionato. Figuriamoci poi se si aggiunge l’Europa League vera e propria, lasciando momentaneamente perdere la Coppa Italia poiché il Torino l’affronterà a partire dal quattordici gennaio, quando sarà già riaperto il mercato invernale e soprattutto si saprà se l’avventura internazionale continuerà, la fase a gironi terminerà l’undici dicembre.

 

Hernandez (piace a Juventus e Porto e il Palermo chiede un bel gruzzoletto per cederlo), Duvan Zapata (interessa all’Udinese), Giovinco (non proprio in cima ai desideri dei tifosi del Toro) e Botta (vicino a passare al Chievo, però nulla vieta uno scambio con Cerci che resta sempre nel mirino dell’Inter) sono i candidati a vestire la maglia granata. Nessuno di loro ha mai avuto come allenatore Ventura, quindi ci vorrà del tempo prima che il mister, salvo eccezioni, ritenga chi arriverà pronto per essere mandato in campo e intanto il campionato inizierà e il primo avversario sarà l’Inter, squadra decisamente più ostica rispetto agli svedesi del Brommapojkarna e anche ai croati del Rnk Spalato.
L’arrivo di un nuovo attaccante però è condizionato dalla questione Cerci. Domani a Forte dei Marmi dovrebbero incontrarsi il presidente Cairo e il vicepresidente vicario e l’amministratore delegato del Milan Galliani ed è possibile che ci sia anche l’allenatore rossonero Inzaghi, quindi si spera, per il bene di tutti e soprattutto del Torino, che si scriva la parola fine alla telenovela Cerci, così poi la dirigenza del Torino potrà concentrarsi sul completare la rosa, in modo che Ventura possa sapere esattamente su quali giocatori può contare e concentrarsi sul preparare al meglio le partite mandando in campo la formazione più idonea. Il passaggio alla fase a gironi dell’Europa League vale dai 5 ai 7 milioni di euro, non proprio noccioline. E’ impensabile che giovedì sera ci debba essere del rammarico per aver creato parecchie occasioni da gol e non aver segnato e magari finire per essere beffati nei supplementari o dai rigori. Sarà inevitabile o quasi l’utilizzo di Quagliarella fin dal primo istante, ma per quanto esperto e con una mira ottima Fabio non può fare tutto da solo e dovrà essere aiutato dai compagni, a prescindere che siano da tempo al Torino e magari in procinto di salutare, Cerci, o che siano arrivati da poco come Martinez. In campionato si può ragionare e fare affidamento sul lungo periodo, in Europa no.


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