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Chi resta e chi va - Il Borsino degli esterni di Casa Toro

di Claudio Colla

Con la partenza di Diego Laxalt durante lo scorso mercato invernale, dal quale, pur a distanza di soli due mesi, sembrano trascorse ere geologiche, il Toro è rimasto con soli tre laterali di ruolo in squadra. Scelta che all'epoca fece discutere, e molto, specie tenendo conto del fatto che anche Parigini, occasionalmente provato da Mazzarri come esterno di centrocampo puro, prima di essere definitivamente relegato nel dimenticatoio dallo stesso tecnico toscano, era stato ceduto a titolo definitivo (al Genoa, che lo aveva poi prestato alla Cremonese), e che nessuno degli altri membri della rosa, a partire da Simone Edera, aveva mostrato la gamba adatta ad assurgere ad alternativa per il ruolo. Tre laterali, tre differenti prospettive per il prossimo futuro.

AINA Ola - Approdato in maglia granata nell'estate 2018, con una performance complessivamente di buon livello, pur tra qualche ingenuità di troppo, sia dal punto di vista tattico, sia sotto il profilo dell'irruenza, si era guadagnato il riscatto (10 milioni di euro versati nelle casse del Chelsea) e l'ingaggio a titolo definitivo. Quest'anno, come tanti dei suoi compagni d'arme, è crollato sotto i colpi di una preparazione atletica necessariamente prematura, e di una generale confusione in termini di identità della squadra. Impiegato quando a destra, quando a sinistra, in sostituzione dei più esperti compagni Ansaldi e De Silvestri, Aina potrebbe essere sì confermato, ma soprattutto per ragioni di retroguardia: impensabile che, nonostante i 23 anni del nazionale nigeriano, la cifra investita si possa recuperare. D'altro canto, il giocatore stesso non ha conseguito uno status tale da poter puntare a sfere nettamente più ambiziose del calcio nostrano e internazionale. Probabile che, semplicemente, il contratto in essere, valido fino al giugno 2023, resti tale, anche dopo l'estate, e che Aina provi a giocarsi, ancora una volta, maglia da titolare e salto di qualità. Percentuale di permanenza: 75%

ANSALDI Cristian - Tra i pochi baluardi, in grado di resistere, almeno dal punto di vista delle prestazioni individuali, al trend negativo della squadra, il 33enne argentino è ormai una colonna, della squadra e dello spogliatoio. In granata dal 2017/18, Ansaldi dovrebbe a breve firmare un rinnovo, praticamente un accordo "a vita". E il suo profilo, anche dal punto di vista umano, è di quelli da tenere in serie considerazione per una futura posizione in società, area tecnica o dirigenziale che sia. Suona poco realistico l'accostamento all'Atletico Madrid: le condizioni atletiche di Ansaldi mal si sposerebbero con una squadra che competa per le massime posizioni del calcio iberico e di quello internazionale, ed è arduo immaginare che il nostro possa trovare grande spazio tra gli attuali Colchoneros, che Simeone resti al timone o meno. Percentuale di permanenza: 90%

DE SILVESTRI Lorenzo - Il Dottor Lollo, al Toro, è affezionato, e tanto. Lo spirito è quello di chi è pronto a sposare la causa, anche nelle condizioni più intricate, seguendo le ragioni del cuore. Ma l'ex-Lazio, Fiorentina, e Samp, 32 anni il prossimo 23 maggio, è anche fedelissimo di Sinisa Mihajlovic, e, se il tecnico serbo insistesse per portarlo a Bologna, le trattative di rinnovo potrebbero saltare, per di più a fronte di un possibile ingaggio a parametro zero da parte dei felsinei, che, ove fosse questa la volontà di DeSi, e ove i vertici granata non rilanciassero, accettando, anche se a malincuore, la sua volontà, renderebbe le cose più semplici per tutti. Sullo sfondo, altri sondaggi dalla A (Cagliari in particolare), e l'ipotesi di un'avventura oltre confine, magari in Premier League, prospettiva certamente stimolante. Anche dal punto di vista culturale, considerato il profilo umano e accademico di Lollo. Percentuale di permanenza: 60%