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Chissà quanto si vedranno in campo Bakic, Diop e Menga

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Marko Bakic è un centrocampista e più specificatamente un trequartista che calcia con il piede destro, ha diciannove anni e questa estate è approdato al Torino dal Mogren ed è in comproprietà con la Fiorentina. Abou Diop è un attaccante, esattamente una punta centrale che tira di destro, ha diciannove anni ed è un giovane che proviene dal vivaio granata. Dolly Doningos Menga è un centrocampista, per la precisione un esterno destro che all’occorrenza può fare anche la seconda punta ed è ambidestro, ha quasi vent’anni, li compirà il due maggio, e a gennaio è arrivato dal Lierse in prestito oneroso con diritto di riscatto da parte del Torino. Il montenegrino ieri con la nazionale Under 21 del suo paese ha riportato una lesione del legamento della gamba destra, le sue condizioni sono da accertarsi, ma è verosimile che non possa giocare nelle prossime settimane e finora Ventura non lo aveva mai fatto esordire pur avendolo convocato undici volte, seppur sia arrivato in granata il trentun agosto. Il senegalese ha svolto tutta la preparazione estiva con la prima squadra e già nel campionato precedente faceva la spola fra la Primavera e il gruppo allenato da Ventura, quindi tutto si può dire tranne che non conosca a menadito la concezione e gli schemi di gioco che il mister pretende dai suoi giocatori però quest’anno ha finora giocato la bellezza di ventotto minuti (Roma 8’, Udinese 19’ e Cagliari 1’) ed è stato convocato in dieci occasioni e ha dovuto scontare tre giornate di squalifica per un fallo su Ekdal del Cagliari, punizione esagerata rispetto al “reato” commesso. Il belga di origini congolesi ha fatto il suo esordio disputando quattro minuti nella gara con il Cagliari ed è stato convocato in tutto quattro volte.

L’utilizzo di questi tre giovani finora è stato minimale o nullo e se questo potrebbe avere una microscopica giustificazione per Menga, arrivato per ultimo, lo è molto meno per gli altri due. E’ vero che il Torino ha come obiettivo la salvezza e quindi per ottenerla è meglio mandare in campo giocatori con maggiore esperienza, però è altrettanto vero che la squadra granata non essendo mai andata sotto la soglia di galleggiamento non si è mai trovata con l’acqua alla gola e se vuole puntare sui giovani non può solo farli allenare e poi tenerli in panchina o in tribuna o in alternativa farli giocare con la Primavera, perché così facendo non darà loro mai la possibilità di accumulare un po’ d’esperienza. Il gioco che vuole mister Ventura richiede conoscenze e per apprenderlo ci vuole tempo e con i giovani serve pazienza e non si può mandarli allo sbaraglio con il rischio di “bruciarli”. Però se si riconoscono in loro delle doti tecniche, e non potrebbe essere diversamente altrimenti ci sarebbe da chiedersi perché il Torino li avrebbe ingaggiati, è giusto che li si faccia giocare almeno per spezzoni di partite con una certa continuità visto poi che per quel poco che si è potuto osservare negli allenamenti a porte aperte o per quello che hanno dimostrato quando hanno giocato con la Primavera Bakic, Diop e Menga sono giocatori niente male. Ora il Torino ha un calendario difficile dovendo affrontare Napoli, Roma, Fiorentina, Juventus e Milan ed anche Bologna, Genoa e Chievo e per finire il Catania: se vigono le regole che con le big bisogna mandare in campo i titolari per non sfigurare e per dare loro la massima visibilità, anche per ripagarli per quanto hanno finora fatto, e poi se con le squadre alla portata è meglio schierare chi ha più esperienza in modo da conquistare punti non solo per l’aritmetica salvezza, ma anche per posizionarsi il più in alto possibile in classifica allora è altissimo il rischio di non vedere i tre giovanotti in campo o al massimo di poterli ammirare per qualche minuto, cosa che non serve né a loro per accumulare esperienza né agli altri per giudicarli. Se il discorso per Bakic è differente poiché bisogna stabilire quanto sia grave l’infortunio, per Diop e Menga stazionare in panchina sarebbe un vero peccato, i giovani per essere valorizzati devono giocare anche se non hanno acquisito ancora tutte le conoscenze, in fin dei conti se dovessero commettere degli errori nessuno si sognerebbe di metterli alla gogna anzi i tifosi del Toro li applaudirebbero per incoraggiarli e gli addetti ai lavori non li boccerebbero solo per un errore di gioventù.
L’auspicio per questo finale di stagione è uno solo: poter ammirare Bakic (infortunio permettendo), Diop e Menga non solo in spezzoni di gara, ma anche come titolari per tutta la partita.