Ci vorrà un Torino molto determinato e attento per battere il Milan
Fonte: Elena Rossin
Il Diavolo ha gli occhi iniettati di sangue e gli esce il fumo dal naso perché la stagione non sta girando come da piani estivi e la classifica dice che la Champions sicura dista dodici punti, oggi appannaggio di Napoli, Inter e Juventus, e che quella che passa dai preliminari undici, ma la Roma che è quarta deve recuperare la partita con la Sampdoria. Se tutto ciò non bastasse il Milan arriva dalla sconfitta con il Napoli nell’ultima gara di campionato e se anche è rinfrancato dalla netta vittoria in Europa League con l’Austria Vienna per cinque a uno, che ha sancito con una giornata d’anticipo il primo posto nel girone e l’approdo ai sedicesimi di finale, vorrà riprendere il cammino in campionato. Non sarà quindi facile per il Torino affrontare i rossoneri domenica pomeriggio al Meazza, anche perché la permanenza in panchina di Montella non è così certa e se non arriveranno in campionato partite disputate in modo convincente e con risultati positivi la dirigenza e la proprietà cinese prenderanno inevitabilmente dei provvedimenti.
Se il Diavolo è sul “piede di guerra” anche il Toro non è tranquillo e sereno poiché il gioco stenta a decollare e ci sono inevitabili ripercussioni sui risultati tanto più che segnare non è più la caratteristica principale della squadra di Mihajlovic, e non solo per la crisi di Belotti, ma come nella passata stagione i granata subiscono troppi gol evitabili e questo complica il cammino verso l’Europa League. Mihajlovic sta provando varie soluzioni per dare equilibrio e certezze alla squadra è già tornato al 4-3-3 e mercoledì aveva provato in allenamento ad affiancare Niang a Belotti per supportare di più il “Gallo” e per vedere se l’attaccante senegalese naturalizzato francese finalmente mette in campo a disposizione della squadra il suo potenziale, finora rimasto inespresso in granata. Questo permetterebbe a Ljajic di ritrovare la posizione a lui più congeniale tornando a fare il trequartista, anche se penalizzerebbe Falque che non troverebbe più posto ed essendo il capocannoniere granata grazie ai cinque gol realizzati diventa difficile rinunciare a lui. Al momento, quindi, pensare a una coppia d’attacco formata da Niang e Belotti è più una soluzione che potrebbe essere proposta a gara in corso, salvo non spostare o Ljajic o Falque in mediana, ma questo renderebbe il centrocampo meno muscolare e si avrebbe una minore copertura in fase difensiva un po’ come avveniva con il 4-2-3-1.
La partita fra Milan e Torino è delicata per entrambe le quadre che non possono permettersi altri passi falsi, altrimenti dopo solo un terzo del campionato si complicherebbe il cammino verso l’Europa e ci sarebbe il concreto rischio di dover ridimensionare gli obiettivi iniziali con il seguito di malumori che ne deriverebbero. Malumori finora tenuti in qualche modo a bada con fatica e pronti a deflagrare. Per quel che riguarda la sponda granata i fischi dei tifosi del Toro al termine del deludente pareggio casalingo con il Chievo sono una precisa avvisaglia.