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Colantuono: "Grazie ai tifosi: mi sono anche stirato per loro"

di Giulia Borletto

"Per andare a festeggiare sotto la curva con i miei giocatori, mi sono anche stirato: non potrò giocare sabato", scherza Colantuono a fine gara. La sua faccia è il completo opposto di quella di Arrigoni ed è l'emblema della felicità. I musi lunghi e le giustificazioni sembrano lontani anni luce e ora Colantuono può e deve, godersi questo momento. I 3 punti guadagnati in casa contro la Triestina hanno il sapore del pane caldo, appena sfronato: non ha prezzo. "Siamo stati superiori fisicamente e tatticamente" ha detto a caldo il tecnico romano. "Sembravano loro in 10 e non noi. Non ci siamo mai tirati indietro e soprattutto credo si sia visto quanto stiamo bene. E' la prima volta che mi sento orgoglioso di dirlo: stiamo bene. A fine primo tempo, rientrati negli spogliatoi ho detto ai miei ragazzi che non mi sarei mai acontentato di un pareggio, volevo assolutamente vincere e così è stato".

L'unica nota negativa della serata è stato il rosso diretto preso da Pestrin alla metà del primo tempo. Un'espulsione subito incomprensibile, che però poteva tranquillamente essere evitata con la fatidica frase "devo contare fino a 10". Nonostante un pezzo prezioso del centrocampo fosse appena saltato, Cola però non si è perso d'animo e anzi, rischia anche lui l'espulsione tra sbraiti e incitamento, poco ben visti dall'arbitro di Empoli. Non cambia subito modulo, ma anzi fa allargare Pià sull'esterno e aspetta ad effettuare la sostituzione, perchè il suo Toro può farcela con la forza della sue sole gambe. "L'infortunio di Garofalo ha dato poi spazio a Rubin, che, tra l'altro, ha fatto un'ottima prestazione. Gasbarroni e Leon sono stati insuperabili e hanno saputo fare la differenza", continua Colantuono, come un vero fiume in piena. " Sabato a Lecce chiederò ai miei ragazzi una prestazione da leoni. Grazie a tutti i tifosi che sono accorsi allo Stadio poi: la vittoria è anche loro".


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