.

Colpi d'esperienza e giovani scommesse dalla C2 alla A: l'ascesa di Davide Vagnati

di Marcello Ferron

Davide Vagnati ed il Toro: un corteggiamento durato da tempo e che, dopo la rescissione del ds genovese con la SPAL, sembra destinato finalmente a sfociare in matrimonio. Certamente il curriculum di Vagnati da ds giustifica la stima e l'interesse che Urbano Cairo nutre nei suoi confronti. Classe 1978, dopo una carriera da calciatore spesa nelle serie minori in varie squadre, Vagnati trova la sua collocazione ideale alla Giacomense, piccolo miracolo sportivo della provincia ferrarese. Squadra di Masi San Giacomo, una piccola frazione che, grazie agli investimenti della famiglia Colombarini e di Walter Mattioli arrivò fino alla C2. Arrivato nel 2010 alla corte grigiorossa, Vagnati rimane per due stagioni come calciatore, poi, dopo aver appeso le scarpette al chiodo, ne diviene il ds su intuizione proprio di Mattioli, nell'estate 2012. L'anno successivo arriva la svolta, per lui e per la società, che decide di rinunciare al proprio nome acquistando il titolo sportivo della SPAL, salvandola da un ennesimo fallimento ed iscrivendola al campionato di Lega Pro Seconda Divisione. Mattioli ed i Colombarini confermano Vagnati nel ruolo di ds: una scelta a dir poco felice. In 4 anni, dal 2013 al 2017, grazie anche all'arrivo in panchina di Leonardo Semplici a dicembre del 2014, la SPAL conquista 3 promozioni, culminando la propria ascesa con lo storico ritorno in Serie A e con due salvezze consecutive nelle ultime due stagioni.

Nella trionfale cavalcata dei biancoazzurri, molto merito certamente va attribuito alle intuizioni del ds, che è in ogni stagione è categoria è sempre riuscito a creare il giusto mix tra giocatori di esperienza e giovani di qualità. Al primo anno alla SPAL decise di puntare sull'esperto bomber Massimiliano Varricchio, che ripagò la fiducia con 20 reti, mentre tra i giovani confermò, dalla rosa della Giacomense della stagione precedente, un giovane esterno di belle speranze, Manuel Lazzari, che proprio in quella stagione inizò la sua inarrestabile ascesa che lo ha portato fino alla Lazio ed alla Nazionale. Nella stagione 2015-2016, quella del ritorno in Serie B della SPAL, un grande apporto venne dato da altre felici intuizioni di Vagnati: gli arrivi dei veterani Cottafava e Cellini portarono leadership difensiva con il primo ed un consistente bottino di reti con il secondo. Tra i giovani invece, Gianmarco Zigoni e Luca Mora si rivelarono due scommesse stravinte, sia in quella stagione che l'anno successivo in Serie B. Nella stagione 2016-2017, quella del trionfo nella serie cadetta, ancora una volta si rivelò decisivo il mix di esperienza e reti, portate dagli acquisti di Schiattarella, Antenucci e Floccari e di giovani talenti che a Ferrara esplosero in quella stagione, come il portiere Alex Meret, il prodotto del vivaio granata Kevin Bonifazi, che alla corte estense ha finora vissuto le sue migliori annate, e Francesco Vicari, difensore che fino ad allora aveva trovato poco spazio a Novara e che è invece diventato un punto fermo dello scacchiere spallino anche in Serie A. Anche nella massima serie non sono mancati gli acquisti di rilievo, come Andrea Petagna, attaccante che prima di approdare in biancoazzurro si portava dietro l'etichetta di centravanti che non segna, mentre invece con la maglia della SPAL ha realizzato 28 reti in una stagione e mezza, finendo per meritarsi l'acquisto da parte di un top club come il Napoli. Un operato, quello di Vagnatiin sede di mercato, quindi decisamente positivo, che ha contribuito in maniera fondamentale alla rinascita di un club storico come la SPAL. Ora per lui sembra stia per arrivare una sfida ancora più importante ed affascinante, ovvero rilanciare il Toro ad alti livelli.