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Come è bello festeggiare: serie A il Toro è tornato!

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

A. Svegliarsi questa mattina per il popolo granata è stato meraviglioso, ancora un po’ frastornati per la sbornia di felicità di ieri che catarticamente ha purificato tre anni di peso opprimente qual è la serie B. Finalmente si può provare quella dolce sensazione di sentirsi bene, energici, venuti fuori dal bozzolo che avvolgeva tutto e tutti sia dentro sia fuori, bozzolo che serviva un po’ da protezione per non soffrire troppo e un po’ intrappolava rattrappendo le membra e dando la sensazione che non ci fosse abbastanza aria per respirare a pieni polmoni. Pazienza se questa mattina piove, come d’altronde ieri, perché come ha detto benissimo Cairo: “Il sole splende dentro di noi”.

Granata è un colore molto particolare, unico, difficile da realizzare poiché pare un rosso scuro, è vicino al bordeaux, ma non è né l’uno né l’altro perché appunto è il granata. La sua unicità cromatica calza a pennello con l’unicità e la particolarità del tifoso del Toro, passionale come solo lui sa essere, impregnato di un passato glorioso e tragico e voglioso più di chiunque altro di avere un futuro, capace di sopportare qualsiasi avversità e, come la fenice, di sembrare estinto per poi risorgere dalle proprie ceneri, ceneri nelle quali altri hanno provato e magari anche creduto di essere riusciti a ridurlo, ma il tifoso granata doc è più forte di tutto perché è temprato dalla Storia.

“Il Toro è tornato in serie A”, “Torino è stata è resterà granata” non sono solo slogan urlati dai tifosi festanti sono dei dati di fatto, sono la realtà. L’aver centrato l’obiettivo con una giornata d’anticipo permette di tenere un pochino a distanza l’atavica caratteristica che il Torino deve sempre sudarsi fino all’ultimo le cose e ottenerle a fronte di incertezze e pericoli sempre in agguato. Per questo va detto un grazie a tutti: in primo luogo ai tifosi perché sono loro la vera essenza di questa squadra di calcio e poi a tutti gli altri giocatori, allenatore, staff tecnico e sanitario, dirigenti, magazzinieri e impiegati, perché proprio tutti nessuno escluso hanno contribuito a conquistare la serie A. Ora un ultimo sforzo vincere il campionato  e per farlo battere l’AbinoLeffe perché i due punti di vantaggio sul Pescara, neo promosso anche lui, non assicurano ancora questo traguardo e poi concentrarsi sul futuro. Sempre e solo: Forza Toro!


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